Author: sEEd_aDm_wP

INAIL, Salute e sicurezza: rischio biologico nelle attività agro-zootecniche

vai all’articolo

INAIL, Salute e sicurezza: rischio biologico nelle attività agro-zootecniche

Nell’attuale contesto di attenzione alle malattie animali e alla possibile trasmissione di patogeni all’uomo non si possono dimenticare le categorie di persone che sono più a contatto con gli animali e sono tutte quelli che a diverso titolo svolgono attività agro-zootecniche: allevatori, trasportatori, tecnici degli allevamenti, veterinari. Sicurezza e salute di queste persone sono strettamente legate a comportamenti e misure specifiche di prevenzione che è necessario conoscere e che non sempre sono note a tutti i lavoratori del settore.

Come indicato in prefazione :La pubblicazione ha l’obiettivo di fornire informazioni sulle misure di prevenzione e protezione correlate al rischio biologico per la tutela della salute degli operatori del settore agro-zootecnico. Il testo presenta una sezione generale riguardante la normativa vigente in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, le sue applicazioni e i soggetti coinvolti, i concetti di rischio, pericolo e danno, la valutazione del rischio. Segue una sezione tecnica con schede monotematiche in cui sono descritte le caratteristiche degli agenti biologici più frequentemente riscontrabili ed emergenti in tale settore e dei loro effetti sulla salute.

La sezione generale presenta la normativa 81/2008 partendo dalle definizioni più semplici per introdurre successivamente la valutazione di tutti gli aspetti riguardanti i diversi settori delle attività agro-zootecniche che nella seconda parte vengono valutate in modo puntuale (allevamento, selvicoltura, apicoltura, acquacoltura etc.).

Le schede sugli agenti biologici spaziano in tutti i settori, sono molto semplici e chiare con immagini esplicative. Sono altresì indicati per ciascun agente le misure di prevenzione, i comportamenti da tenere e quelli da evitare.

Si tratta pertanto di uno strumento, reperibile sul sito INAIL che deve essere conosciuto e utilizzato da quanti operano nel settore agro-zootecnico.

Pubblicazione realizzata da Inail

Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici

Dipartimento di medicina, epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale

Inail Ascoli Piceno

Autori

Casorri Laura1, Chiominto Alessandra2, Di Renzi Simona2, Ficociello Barbara1, Masciarelli Eva1,

Paba Emilia2, Papacchini Maddalena1, Tomao Paola2

1 Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici

2 Inail, Dipartimento di medicina, epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale

Risparmio energetico in ufficio, linea guida ENEA

vai all’articolo

Risparmio energetico in ufficio, linea guida ENEA

Riduzione dei consumi, risparmio energetico, efficienza energetica sono termini comuni in questo periodo e sono in arrivo misure di contenimento del riscaldamento.

Gli uffici pubblici sono un punto di consumo di energia elevatissimo sia per la presenza costante di molti dipendenti sia per il movimento di pubblico che consegue al lavoro della pubblica amministrazione. Il risparmio energetico negli uffici pubblici diventa quindi quantitativamente significativo nel panorama nazionale.

Una recente nota del Dipartimento della Funzione Pubblica del Consiglio dei Ministri sollecita la visione di una linea guida ENEA, “Risparmio ed efficienza energetica in ufficio – Guida operativa per i dipendenti” la cui conoscenza aiuta a sensibilizzare i dipendenti e fornisce indicazioni semplici per aumentare l’efficienza energetica negli uffici e promuovere il risparmio energetico.

Molte indicazioni sono per gli addetti ai lavori di acquisto, gestione e manutenzione impianti, ma sono presenti anche capitoletti che sotto il titolo di “buone abitudini” danno consigli ordinari che non è difficile mettere in pratica in ufficio e anche nelle proprie abitazioni riducendo consumi e costi.

La guida è del 2018, le indicazioni in essa contenute forse un poco dimenticate, oggi diventano indispensabili per contribuire ridurre e rendere efficienti i consumi della pubblica amministrazione.

Adeguata la normativa veterinaria al Regolamento 2016/429

vai all’articolo

Adeguata la normativa veterinaria al Regolamento 2016/429

L’entrata in vigore del Regolamento 2016/429 (cd Animal Health Law) risale al 21 aprile 2021. Sono stati però necessari alcuni decreti legislativi, emanati il 5 agosto 2022 (lasciando però un anno di tempo per l’emanazione dei decreti attuativi) che determineranno un cambiamento storico nella sanità veterinaria pubblica e privata.

Tre i decreti legislativi di adeguamento:

– Il decreto legislativo 5 agosto 2022 n. 134 detta disposizioni in materia di riorganizzazione del sistema di identificazione e registrazione e definisce puntualmente le autorità competenti, i loro compiti e le responsabilità, le modalità di registrazione di animali ed eventi, garantendo così la tracciabilità degli animali infine stabilisce controlli e sanzioni.

– Il decreto legislativo 5 agosto 2022 n. 135 detta disposizioni in materia di commercio, importazione, conservazione di animali della fauna selvatica ed esotica e di formazione per operatori e professionisti degli animali, anche al fine della prevenzione e del controllo delle malattie degli animali che sono trasmissibili agli animali o all’uomo e della riduzione del rischio di focolai di zoonosi. Introduce altresì norme penali volte a punire il commercio illegale di specie protette. In particolare viene affrontato l’argomento anagrafe degli animali da compagnia espandendola ad altre specie oltre i cani e i gatti. Prevede inoltre l’elencazione delle specie animali permesse o vietate, e disciplina per la prima volta in maniera organica il settore, di concerto con il Ministero dell’Ambiente.

– Il decreto legislativo 5 agosto 2022 n. 136 è emanato per adeguare e raccordare la normativa nazionale in materia di prevenzione e controllo delle malattie animali che sono trasmissibili agli animali o all’uomo, alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016. Il Decreto riforma profondamente l’approccio alle malattie animali trasmissibili ad altri animali e all’uomo. Le malattie animali vengono classificate in 5 categorie (da A ad E), è definita la figura del professionista degli animali ben distinto dal veterinario, istituito un Centro nazionale di lotta contro le malattie degli animali e disegnato tutto il sistema di controllo e sorveglianza delle malattie animali.

Tra i sistemi informativi la novità è l’istituzione il Sistema informativo “Classyfarm.it” gestito dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna (IZSLER) e integrato nel portale «www.vetinfo.it», quale strumento a disposizione delle Autorità competenti per la categorizzazione degli allevamenti in base al rischio tramite la raccolta delle informazioni inerenti l’attività di autocontrollo e l’attività di sorveglianza

 Molte delle attività previste dai tre decreti andranno poi specificate ulteriormente con decreti attuativi, ma il percorso di cambiamento è stato avviato.

16-22 Settembre Settimana Europea della mobilità sostenibile

vai all’articolo

16-22 Settembre Settimana Europea della mobilità sostenibile

L’edizione 2022 della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, promossa dalla Commissione Europea, ha come slogan “Better Connections”, attraverso il quale si vuole sottolineare l’importanza e la necessità di creare sempre più sinergie e collaborazioni, al fine di incentivare il cambiamento verso modi di mobilità più sostenibili.

Il tema di quest’anno incoraggia le città partecipanti a promuovere sinergie tra persone e luoghi che offrono la loro esperienza, creatività e dedizione alla sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile e alla promozione di cambiamenti comportamentali a favore di soluzioni di mobilità attive e pulite.

Il Comune di Brescia promuove presso le aziende nel suo territorio, dotate di Mobility Manager, anche quest’anno per l’intera settimana, l’iniziativa “Vieni al lavoro sostenibile”,

I dipendenti delle Aziende che aderiscono all’iniziativa e si recano al lavoro con un mezzo sostenibile alternativo all’automobile (treno, metropolitana, autobus, bicicletta o a piedi) partecipano all’estrazione di ricchi premi. Modalità di partecipazione Il regolamento e il portale di iscrizione sono disponibili sul sito www.comune.brescia.it/mobilityweek

I dipendenti IZSLER della Sede Centrale sono pertanto invitati ad aderire alla iniziativa.

Tutti i medicinali veterinari in un sito EU

vai all’articolo

Tutti i medicinali veterinari in un sito EU

Le informazioni sui medicinali usati negli animali sono di interesse oramai universale. Dai pet agli animali da reddito l’uso dei medicinali per curare gli animali è largamente diffuso.

Ogni anno vengono autorizzati in Europa numerosi medicinali veterinari, altri vengono aggiornati o tolti dal commercio. Oggi è possibile avere informazioni su tutti i medicinali veterinari in un solo sito e in tutte le lingue della UE.

Questo sito web consente di trovare informazioni ufficiali e aggiornate sui medicinali per uso veterinario autorizzati in qualsiasi paese dell’Unione europea (UE) e dello Spazio economico europeo (SEE), nonché di scoprire in quali paesi è disponibile un determinato medicinale veterinario.

Il sito contiene informazioni su:

  • medicinali veterinari autorizzati;
  • medicinali veterinari omeopatici registrati;
  • medicinali veterinari trasferiti da un paese dell’UE/del SEE a un altro paese da distributori all’ingrosso.

Il sito permette inoltre di confrontare facilmente i medicinali grazie allo strumento di confronto dei medicinali disponibile attraverso la funzione di ricerca. Le informazioni riportate all’interno del sito web provengono direttamente dallo “Union Product Database”, la banca dati della UE per la raccolta e la conservazione delle informazioni sui medicinali veterinari autorizzati nella UE/nel SEE. Le informazioni su ciascun medicinale sono trasmesse alla banca dati dall’autorità di regolamentazione dei medicinali che ne ha autorizzato l’uso. Tale autorità ha il compito di garantire la completezza e l’accuratezza delle informazioni.

L’autorità responsabile potrebbe essere:

  • l’autorità di regolamentazione dei medicinali veterinari di uno Stato membro della UE o di un paese del SEE (l’autorità nazionale competente), se il medicinale è autorizzato a livello nazionale per l’uso in uno o più paesi (ad Es. Ministero della Salute – AIFA);
  • l’Agenzia europea per i medicinali (EMA), se l’uso del medicinale è autorizzato a livello centrale in tutta la UE/nel SEE.

L’autorità responsabile è indicata nella pagina di ciascun medicinale alla voce dati dell’autorizzazione.

Il sito diventa uno strumento utile per tutti i veterinari perché vi si trovano aggiornate anche tutte le informazioni tecniche sul singolo medicinale e aggiornati anche i possibili effetti collaterali riscontrati nell’utilizzo del farmaco.

Le informazioni sono anche disponibili per tutti i cittadini della UE.

EMA ha pubblicizzato il sito spiegandone i contenuti attraverso un video su youtube.

Conclusa la missione in Mongolia per lo studio dei pipistrelli

vai all’articolo

Conclusa la missione in Mongolia per lo studio dei pipistrelli

A maggio 2022, una spedizione scientifica organizzata dall’Università di Firenze, ha portato un gruppo di scienziati per 4000 Km in un mese nel Deserto del Gobi, in Mongolia, una delle regioni più remote e meno densamente popolate del pianeta.

La missione del gruppo è stata quella di esplorare la biodiversità faunistica e microbica del Grande Gobi, un santuario naturale che conserva molte specie, in particolare molti pipistrelli, in grado di ospitare patogeni.

Lo studio dei pipistrelli in particolare è stato uno dei punti più interessanti. I pipistrelli albergano numerosi virus, alcuni anche molto pericolosi per l’uomo ed altri mammiferi, mentre molto raramente gli stessi virus risultano patogeni per i pipistrelli poichè questi ultimi hanno una capacità di resistenza  ai virus eccezionale legata ad un sistema immunitario e metabolico particolare ed unico. Conoscere le cause alla base di tale resistenza sarebbe un passo importante per la medicina umana. Sono stati raccolti campioni di 75 pipistrelli in 6 diverse oasi del deserto di Gobi.

Nata dalla collaborazione tra l’Università Nazionale della Mongolia, l’Università di Verona, ISPRA (Istituto Italiano per la Protezione e la Ricerca Ambientale), IZSLER (Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna) e l’Università di Firenze, la missione ha ottenuto dei permessi speciali per attraversare il Deserto del Gobi e fermarsi nelle oasi per catturare pipistrelli e altri piccoli mammiferi.

Gli animali campionati saranno studiati da un punto di vista sistematico e di conservazione e anche da un punto di vista epidemiologico attraverso l’analisi del loro microbioma (batteri e virus). Questi studi possono portare a una migliore comprensione delle comunità microbiche e quindi fornire strumenti per potenziali cure, vaccini e anticipazione di nuove malattie.

Gli scienziati si sono attrezzati per la raccolta di campioni da sequenziare in loco attraverso l’uso di tecnologie all’avanguardia, in un laboratorio di biologia molecolare completamente portatile.

Il gruppo multidisciplinare ha coinvolto scienziati specializzati nell’identificazione e cattura di piccoli mammiferi e chirotteri, microbiologi genetisti e botanici. L’esperienza e la logistica locali sono state fornite dalla ONG locale Green Initiative che si concentra sulla conservazione dei vertebrati in Mongolia. La copertura mediatica della spedizione è stata assicurata da un fotografo/videomaker specializzato in scienze e spedizioni e le immagini sono state trasmesse sui social network (@GGE2022) attraverso dei tweet quotidiani, sui supporti di comunicazione istituzionale, sulla stampa in generale, ecc.

L’Istituto Zooprofilattico della Lombardia ed Emilia-Romagna ha partecipato alla definizione dei protocolli di analisi e ha ricevuto campioni di pipistrelli e altro materiale sul quale nei prossimi mesi verranno svolti gli esami programmati per la ricerca ed identificazione di virus.

Le immagini del viaggio sono disponibili in un video pubblicato su youtube.

 

Alleanza mondiale per l’approccio One Health

vai all’articolo

Alleanza mondiale per l’approccio One Health

L’approccio One Health mira a bilanciare e ottimizzare in modo sostenibile la salute delle persone, degli animali, degli ecosistemi e dell’ambiente in generale. Mobilita più settori, discipline e comunità per per promuovere il benessere e affrontare le minacce alla salute e agli ecosistemi. Affronta inoltre il bisogno collettivo di acqua pulita, energia e aria, cibo sicuro e nutriente, agisce sui cambiamenti climatici e contribuisce allo sviluppo sostenibile.

Forse non tutti sanno che alle tre organizzazioni mondiali che hanno stabilito un protocollo di intesa per operare secondo i principi di One Health, FAO, OMS, e WOAH (ex OIE) si è unito dal mese di marzo 2022, anche l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa di ambiente: UN Environment Programme (UNEP).

L’UNEP definisce l’agenda ambientale e promuove l’attuazione coerente della dimensione ambientale dello sviluppo sostenibile all’interno delle Nazioni Unite e funge da autorevole sostenitore globale dell’ambiente ed è quindi un partner importante per conseguire la strategia One Health.

Il lavoro della nuova alleanza ampliata si concentrerà su un piano d’azione congiunto One Health, che comprende sei principali linee d’azione: supportare la capacità dei paesi di rafforzare i sistemi sanitari nell’ambito di un approccio One Health; ridurre i rischi derivanti dall’emergere o dal riemergere di epidemie zoonotiche e pandemie; controllare ed eliminare le zoonosi endemiche e le malattie tropicali trascurate o trasmesse da vettori; rafforzare la valutazione, la gestione e la comunicazione dei rischi per la sicurezza alimentare; frenare la silenziosa pandemia di resistenza antimicrobica (AMR) e migliorare l’integrazione dell’ambiente nell’approccio One Health.

La sfida è ora come tradurre in pratica gli obiettivi individuati.

Maggior informazioni disponibili sul sito WOAH

Un nuovo virus animale suscita l’attenzione costante dei ricercatori ai salti di specie

vai all’articolo

Un nuovo virus animale suscita l’attenzione costante dei ricercatori ai salti di specie

Un nuovo virus animale in grado di infettare le persone è stato identificato nella Cina orientale [Zhang, X.-A. et al. N. Engl. J. Med. 387, 470–472 (2022). https://doi.org/10.1056/nejmc2202705]. Gli scienziati non sono preoccupati perché il virus non sembra diffondersi facilmente tra le persone e non è fatale. Il virus, chiamato Langya henipavirus (LayV), è strettamente correlato ad altri due henipavirus zoonotici: il virus Hendra e il virus Nipah e può causare sintomi respiratori come febbre, tosse e affaticamento. Sulla base dei dati acquisti si ipotizza che LayV sia trasportato dai toporagni, che potrebbero aver trasmesso il virus alle persone, direttamente o attraverso una specie intermedia, in modo sporadico a partire dal 2018. Il team di ricerca ha identificato LayV monitorando i pazienti con quadri febbrili non definiti, in tre ospedali nelle province cinesi orientali di Shandong e Henan tra aprile 2018 e agosto 2021. Il team ha sequenziato il genoma di LayV dal tampone faringeo prelevato dal primo paziente identificato con la malattia, una donna di 53 anni e ha chiamato il  con il nome dalla città di Langya, nello Shandong, da cui ella proveniva. Nel corso dello studio, sono state identificate 35 persone infettate da LayV, per lo più agricoltori, con sintomi prevalentemente respiratori che andavano da tosse a una grave polmonite e la maggior parte di questi riferiva di aver avuto un contatto o essere stata esposta a un animale entro un mese dalla comparsa dei sintomi. Da un punto di vista tassonomico LayV è più strettamente correlato all’henipavirus Mojiang, che è stato isolato per la prima volta nei ratti in una miniera abbandonata nella provincia cinese meridionale dello Yunnan nel 2012. Gli henipavirus appartengono alla famiglia Paramyxoviridae, che comprende morbillo, parotite e molti virus respiratori che infettano uomo e animali. Diversi altri henipavirus sono stati scoperti in pipistrelli, ratti e toporagni, dall’Australia alla Corea del Sud e alla Cina, ma solo Hendra, Nipah e ora LayV sono noti per avere un carattere zoonosico. Tuttavia, ad oggi non ci sono prove evidenti della diffusione di LayV da persona a persona e questo permette di evitare qualsiasi allarmismo in termini di minaccia di diffusione. Per determinare la potenziale origine animale del virus, i ricercatori hanno testato capre, cani, maiali e bovini che vivevano nei villaggi dei pazienti infetti, sia per la ricerca di anticorpi contro LayV sia per cercare la presenza di LayV RNA in campioni di tessuto e urina da 25 specie di piccoli animali selvatici. Hanno così trovato anticorpi LayV nel 2% delle capre e nel 5% dei cani testati, ma hanno identificato l’RNA virale LayV nel 27% dei 262 toporagni campionati. Sebbene molte ricerche debbano ancora essere fatte per capire come si sta diffondendo il virus nei toporagni e come le persone vengono infettate, questa nuova scoperta ribadisce l’urgente necessità di definire un sistema di sorveglianza globale per rilevare gli spillover (salto di specie) di virus e comunicare rapidamente tali risultati per evitare altre pandemie, come quella innescata da COVID-19. Forse anche per questo motivo l’ECDC ha posto il LayV sotto monitoraggio [https://www.ecdc.europa.eu/en/news-events/langya-henipavirus-under-ecdc-monitoring]

Vaiolo delle scimmie, contatti con animali – Circolare 2 agosto del Ministero della Salute

vai all’articolo

Vaiolo delle scimmie, contatti con animali – Circolare 2 agosto del Ministero della Salute

Come si diffonde il vaiolo delle scimmie? Con l’aumento dei casi di vaiolo delle scimmie a livello globale, i ricercatori stanno imparando di più su come si diffonde la malattia. Gli studi suggeriscono che il contatto ripetuto pelle a pelle è il principale metodo di trasmissione. Dall’inizio di maggio, il vaiolo delle scimmie si è diffuso in più di 90 paesi e ha portato a oltre 32.000 infezioni. Sebbene alcuni ricercatori abbiano suggerito che il virus possa diffondersi attraverso goccioline respiratorie o particelle sospese nell’aria, uno studio ha riportato che i campioni di lesioni cutanee raccolti al momento della diagnosi contengono molto più DNA virale di quelli della gola. Le lesioni cutanee hanno una carica virale elevatissima.

La trasmissione agli animali e all’uomo da parte degli animali è considerata dal ECDC a basso rischio anche se è stato recentemente segnalato un caso in Francia di trasmissione uomo-cane (https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(22)01487-8/fulltext). Ciononostante, poiché sono molteplici le specie animali a contatto con l’uomo che si potrebbero infettare (il virus è relativamente poco specie-specifico), il Ministero della Salute ha emesso una circolare esplicativa nella quale raccomanda alle persone infette di evitare il contatto con qualsiasi mammifero da compagnia, in particolare con i roditori, lagomorfi e sciuridi (topi, ratti, criceti, gerbilli, porcellini d’India, scoiattoli, conigli, ecc.). Eventuali contatti recenti (entro un mese) con questi animali domestici da parte di persone dichiarate infettate devono essere registrati e riportati alle autorità veterinarie al fine di garantire la possibilità di mettere in quarantena e testare gli animali con sintomi e lesioni potenzialmente riferibili a vaiolo delle scimmie (febbre, mancanza di appetito, tosse, secrezioni nasali o croste, congiuntivite, eruzioni cutanee come pustole e vescicole, in particolare sulle orecchie e intorno alle labbra). Anche i soggetti che hanno avuto contatti stretti con positivi devono evitare il contatto con gli animali per un periodo di 21 giorni.

Il testo completo della circolare con tutte le indicazioni è reperibile qui

Avvelenamenti dei bovini da sorgo foraggero, evento legato alla siccità

vai all’articolo

Avvelenamenti dei bovini da sorgo foraggero, evento legato alla siccità

I giornali hanno riportato in questi giorni il caso eclatante della morte di 50 vacche da latte in Piemonte avvelenate da una sostanza riferibile al cianuro. La situazione si è presentata agli occhi degli allevatori in modo drammatico: bovini morti o morenti al pascolo e nella stalla con bava alla bocca o a terra in stato agonico e incapaci di rialzarsi. Le indagini dei veterinari aziendali, dell’Istituto Zooprofilattico di Torino e gli esami di laboratorio eseguiti da IZSLER presso il Laboratorio Nazionale di Riferimento per le tossine vegetali negli alimenti di Bologna, hanno confermato la presenza in quantità elevata di durrina nel sorgo somministrato agli animali.  La durrina è un glicoside cianogenetico che viene idrolizzata dal metabolismo ruminale dando origine al letale acido cianidrico.

Le cause sono imputabili alla siccità, che da una parte avrebbe spinto gli allevatori all’utilizzo di foraggi più resistenti alla carenza di acqua, come il sorgo, e dall’altra proprio i fattori meteo-climatici di quest’anno avrebbero favorito una maggior produzione di questa tossina da parte del sorgo foraggero. Probabilmente i livelli di quest’anno sono tali da raggiungere frequentemente la dose letale causando l’avvelenamento delle vacche.

Le analisi condotte su un campione di sorgo prelevato direttamente dal campo dove avevano pascolato le vacche intossicate, hanno evidenziato la presenza di oltre 10.000 mg/kg di durrina. Queste quantità, tenendo conto del fattore di trasformazione da durrina a acido cianidrico, corrispondono alla presenza di oltre 900 mg/kg di acido cianidrico. Il limite per gli alimenti ad uso zootecnico è fissato dal Piano Nazionale di controllo ufficiale sull’Alimentazione Animale a 50 mg/kg. La quantità riscontrata in questo caso è quasi 20 volte superiore al limite.

La elevata quantità di sostanza velenosa ingerita ha superato la naturale risposta detossificante dell’organismo. Purtroppo non si è trattato di un caso isolato.  In altre situazioni l’avvelenamento ha avuto esiti meno drammatici per la minore quantità di sorgo ingerito dagli animali e per il pronto intervento dei veterinari aziendali che, attraverso la somministrazione di nitrato di sodio, hanno determinato la rapida neutralizzazione del cianuro determinando la guarigione spesso immediata degli animali con sintomi. La somministrazione del farmaco per via endovenosa continua (fleboclisi) ha ottenuto il pronto recupero di molti animali

Il sorgo foraggero è molto usato in questo periodo nell’alimentazione dei bovini e la situazione maturata in un contesto ambientale comune a tutto il nord Italia si potrebbe ripetere con effetti altrettanto disastrosi. E’ importante che gli allevatori considerino nel contesto attuale di siccità, l’opportunità di utilizzare il sorgo, che rimane un foraggio ottimo, facendone valutare il contenuto in durrina prima della somministrazione come alimento per gli animali, impedire che gli animali abbiano accesso al sorgo come unico foraggio e tenere sotto controllo i propri animali facendo intervenire immediatamente il veterinario all’apparire dei primi sintomi.