Vaiolo delle scimmie in Nord America e in diversi paesi europei, Italia compresa

Confermati casi di vaiolo delle scimmie in Nord America e in diversi paesi europei, Italia compresa

E’ stato recentemente isolato in Italia dall’Ospedale Spallanzani il virus del vaiolo delle scimmie da un viaggiatore rientrato dalle Canarie .

Il virus del vaiolo delle scimmie causa una malattia trasmissibile attraverso il contatto con animali o il contatto ravvicinato con persone infette o materiali contaminati. Si può trasmettere da uomo a uomo attraverso droplets, contatto con fluidi corporei o con lesioni cutanee. È una malattia virale rara, ma potenzialmente grave, che di solito inizia con una malattia simil-influenzale e gonfiore dei linfonodi e progredisce con un’eruzione cutanea sul viso e sul corpo. La maggior parte delle infezioni è solitamente auto-limitante con guarigione in 2 – 4 settimane.

La maggior parte degli scienziati ritiene che l’epidemia sarà di dimensioni ridotte, questo perché il vaiolo delle scimmie ha una scarsa capacità di diffondersi tra gli esseri umani e si basa su contatti molto stretti e prolungati tra le persone.

Il vaiolo delle scimmie è un orthopoxvirus zoonotico che incidentalmente causa nell’uomo una malattia simile al vaiolo, anche se con una mortalità notevolmente inferiore. Questo virus è clinicamente rilevante perché è endemico dell’Africa occidentale e centrale, con focolai nell’emisfero occidentale legati al commercio di animali esotici e ai viaggi internazionali.

Il virus del vaiolo delle scimmie è stato isolato e identificato per la prima volta nel 1958, quando si ammalarono delle scimmie spedite da Singapore a una struttura di ricerca danese. Tuttavia, il primo caso umano confermato risale al 1970, quando il virus fu isolato da un bambino della Repubblica Democratica del Congo sospettato di avere il vaiolo. Da allora, diverse migliaia di casi umani sono stati confermati in 15 paesi diversi, di cui 11 paesi africani.

Sebbene sia stata identificata per la prima volta in scimmie in cattività (da cui il nome), i dati disponibili suggeriscono che i roditori africani siano il serbatoio naturale.  Le infezioni si sono verificate in scoiattoli, ratti, topi, scimmie, cani della prateria e, come detto, nell’uomo. Attualmente sono stati identificati due gruppi (clades) geneticamente distinti: il clade del bacino del Congo (Africa centrale) è segnalato più frequentemente del clade dell’Africa occidentale ed è responsabile di casi documentati di trasmissione da uomo a uomo, mentre il clade dell’Africa occidentale non lo è.

Recentemente il monkeypox virus è stato rilevato nel Regno Unito (7 maggio 2022), diagnosticato in una persona che avrebbe contratto l’infezione dopo un viaggio in Nigeria. Successivamente altri 7 britannici sono risultati infetti. Il vaiolo delle scimmie è stato individuato anche in Portogallo e Spagna: il Portogallo ha 5 casi confermati e più di 20 casi sospetti del virus, tutti nella regione di Lisbona e della Valle del Tago. La Spagna sta monitorando 8 uomini che ritiene infetti, e sono in corso gli esami per confermare la presenza del virus.

Il Dipartimento di Sanità Pubblica (DPH) del Massachusetts ha confermato il 18 maggio 2022 un singolo caso di infezione da virus del vaiolo delle scimmie in un uomo adulto che ha recentemente viaggiato in Canada e sta monitorando altri americani che sono stati in contatto con il caso.

L’Agenzia per la Sicurezza Sanitaria del Regno Unito ha dichiarato che gli ultimi casi britannici “sembrano aver acquisito l’infezione attraverso il contatto sessuale”, ma sono necessarie ulteriori ricerche prima di poter concludere se il virus è trasmissibile per via sessuale.

 

Con un approccio One health, la creazione di un team interprofessionale di medici, virologi, veterinari ed esperti di salute pubblica può permettere di identificare prontamente l’infezione da vaiolo delle scimmie nell’uomo e negli animali, di attuare misure protettive e di avviare segnalazioni di salute pubblica per creare un baluardo contro un’eventuale epidemia.