Vent’anni di qualità del latte

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (IZSLER) ha svolto un rilevante ruolo di riferimento tecnico e organizzativo per la progettazione, il collaudo e lo sviluppo del sistema del controllo di qualità del latte che compie vent’anni di attività. Il sistema era stato creato grazie alla collaborazione delle due componenti economiche (industria lattiero-casearia privata e cooperativa, e produttori) della produzione del latte e delle Autorità Regionali (assessorati agricoltura e sanità) ed applicato inizialmente nelle Regioni Lombardia ed Emilia-Romagna per poi estendersi a tutto il territorio nazionale. Nel corso del tempo l’obiettivo primario del sistema, che era migliorare la redditività del settore, è stato affiancato da quello della sicurezza alimentare e quindi della salubrità dei prodotti. Con l’inizio del millennio (e in particolare con i regolamenti comunitari del “Pacchetto Igiene” del 2002-2004) l’aspetto della sicurezza alimentare ha assunto ulteriore importanza.

Le informazioni derivanti dal PQL (Piano Qualità del latte), hanno costituito la base informativa essenziale per la realizzazione del controllo ufficiale sia per la sicurezza dei consumatori, che per la commercializzazione dei prodotti all’estero. Sono rimasti invariati nel tempo, il campionamento e il ruolo svolto dai laboratori. Oggi come in passato, i campioni sono raccolti, per conto dei primi acquirenti, da operatori opportunamente formati e abilitati, manualmente o con latto-prelevatori automatici montati sulla cisterna di raccolta, almeno due volte al mese; sono conservati a temperatura di refrigerazione e conferiti ai laboratori accreditati per l’esecuzione delle analisi. Al laboratorio IZSLER si sono aggiunti nel corso dei decenni, quello dell’Associazione Regionale Allevatori Lombardia (ARAL) e anche i laboratori privati.

Il Centro di Referenza Nazionale Qualità Latte Bovino, con la partecipazione di vari laboratori della rete degli istituti zooprofilattici, delle associazioni regionali allevatori e di privati, ha avviato un progressivo accorpamento dei dati medi mensili di campioni di latte di massa aziendale prelevati nell’ambito di sistemi di controllo organizzati, uguali o simili al PQL, di diverse aree geografiche. Dal nucleo iniziale dei primi anni si è giunti, alla ragguardevole cifra di 720.000 campioni nel 2018, con una rappresentazione estesa a ben 15 regioni italiane per oltre 20.000 allevamenti. Oltre all’andamento nel corso dell’anno è possibile con i dati raccolti effettuare un raffronto tra diverse realtà e, soprattutto è stimabile una “media nazionale” dell’andamento dei principali parametri qualitativi del latte prodotto.

Quali sono i risultati raggiunti? Possiamo dire che nel corso di venti anni di controllo costante del latte vi è stato un miglioramento in termini sia di composizione (grasso, proteine e caseine) sia di condizioni igienico-sanitarie di produzione. (ulteriori dettagli in www.izsler.it, sezione “Osservatorio Latte Italia” del Centro Referenza QLB).

La rivista IL LATTE (lattenews.it) ha pubblicato nel numero di Settembre 2020 un approfondimento, firmato dai ricercatori dell ‘IZSLER e in particolare del Centro di Referenza Nazionale Qualità Latte Bovino, sul significato del controllo di qualità del latte svolto in questi 20 anni e sul ruolo non esclusivamente commerciale che questo controllo potrebbe avere.