Sono stati confermati in data odierna n.3 focolai di Afta Epizootica, di cui uno ubicato nella zona di restrizione istituita per il focolaio in Ungheria e gli altri due situati in territorio slovacco lungo il Danubio.
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Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna "Bruno Ubertini"
Sono stati confermati in data odierna n.3 focolai di Afta Epizootica, di cui uno ubicato nella zona di restrizione istituita per il focolaio in Ungheria e gli altri due situati in territorio slovacco lungo il Danubio.
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EFSA ha pubblicato il report annuale comunitario sul monitoraggio dei residui di medicinali veterinari e di altre sostanze negli alimenti di origine animale ed animali vivi per il 2023 negli Stati membri dell’UE, in Islanda e in Norvegia .
Nella relazione annuale dell’EFSA sui residui di medicinali veterinari negli animali vivi e nei prodotti di origine animale è proseguita la tendenza a un elevato rispetto dei limiti ufficiali. . Nel 2023, la percentuale di campioni non conformi è stata complessivamente dello 0,11% (602 di 548.194 campioni).
Il documento raccoglie i risultati dei campioni ottenuti dai seguenti tre piani:
Piano nazionale di controllo basato sul rischio per la produzione negli Stati membri (0,15% di non conformità)
Piano nazionale di sorveglianza randomizzata (0,29% di non conformità)
Piano nazionale di controllo basato sul rischio per le importazioni da paesi terzi (0,23% di non conformità).
Il report supporta i gestori del rischio nella valutazione dell’efficacia dei piani di controllo sull’uso dei medicinali veterinari e il divieto di impiego delle sostanze vietate nella filiera alimentare e aiuta a determinare le misure correttive finalizzate a ridurre ulteriormente le non conformità negli anni successivi.
Il documento è corredato da una dashboard interattiva nella quale è possibile navigare attraverso paesi, campioni, tipologia di matrici e risultati.
Comunicato EFSA
AGGIORNAMENTI AFTA: WEBINAR EU-FMD 18 MARZO 2025 ORE 14
iscrizioni al link seguente:
18 marzo 2025 ore 14 webinar EU-FMD sul focolaio in Germania
Piattaforma PINFOA, primi dati di utilizzo
A gennaio 2025 è partito il piano di formazione nazionale degli operatori, trasportatori professionisti degli animali previsto dal DM 6 settembre 2023.
IZSLER ha messo a disposizione una piattaforma informatica (PINFOA) che permette la diffusione delle informazioni relative ai corsi che gli Enti Formatori svolgono sul territorio, il caricamento dei dati dei soggetti formati e la validazione e verifica dei corsi e dei soggetti formati da parte delle Autorità Competenti territoriali.
I primi dati di utilizzo della piattaforma documentano il numero elevato di corsi in presenza e in modalità FAD per un totale di 136 corsi nel 2025 – e altri 80 circa in programmazione per gli anni successivi – che permetteranno l’aggiornamento delle categorie previste dal DM 6 settembre 2023 per tutte le specie animali.
Alcune criticità sono rilevabili nella la carenza di corsi per i trasportatori e la poca aderenza di alcuni programmi formativi alle aspettative delle associazioni di categoria per specie particolari (es. api) che potranno essere risolti localmente con iniziative ad hoc delle Regioni più coinvolte.
La programmazione pur notevole non è comunque ancora completa mancando gran parte dei corsi organizzati da FNOVI che sono in corso di progettazione e validazione su tutto il territorio nazionale.
La presentazione allegata riassume i dati principali sui corsi presenti nella piattaforma.
Salute ambiente biodiversità e clima, Prima conferenza nazionale del Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS)
A Roma presso l’Auditorium Biagio D’Alba in data 27 e 28 marzo p.v. si terrà la prima conferenza del SNPS, strumento permanente di partecipazione e confronto, consultazione e proposta, di cui fanno parte tutti i partecipanti di SNPS al fine di avere contezza dello stato di attuazione ed implementazione delle norme, nonché per l’individuazione delle soluzioni necessarie ad una compiuta realizzazione ed integrazione del sistema.
La conferenza dal titolo : Salute ambiente biodiversità e clima ha lo scopo di promuovere e agevolare cambiamenti di carattere culturale, strutturale e tecnico-scientifico a supporto della medicina territoriale.
Il rafforzamento della capacità del Paese di fronteggiare l’impatto sulla salute dei rischi associati a fattori ambientali e climatici attraverso il potenziamento del ruolo e delle capacità di advocacy del SSN nelle azioni intersettoriali (approccio “salute in tutte le politiche”), con particolare attenzione ai co-benefici per la salute delle azioni per il clima e nel supporto allo sviluppo sostenibile, mira ad ottenere una sanità più sicura, equa e vicina alle persone.
Il virus, responsabile del focolaio di afta epizootica in Ungheria, appartiene al sierotipo O.
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Corso di formazione per supervisori nelle attività di esportazione di carni e prodotti a base di carne verso gli USA
A prosecuzione del precedente corso Export Usa svoltosi a Rimini presso il Centro Congressi SGR nel mese di maggio 2024, nei giorni 25, 26 e 27 febbraio 2025 ha avuto luogo, nella stessa sede, il Corso di formazione per supervisori nelle attività di esportazione di carni e prodotti a base di carne verso gli USA, organizzato dal Ministero della Salute (Direzione Generale dell’Igiene e della Sicurezza Alimentare – ex Ufficio 2) e dal Centro Nazionale di Referenza per la Formazione in Sanità Pubblica Veterinaria dell’IZSLER.
Il Corso per supervisori ha rappresentato un’altra importante fase del progetto di formazione nazionale dedicato al rafforzamento delle attività in materia di esportazione di prodotti di origine animale (POA) verso Paesi Terzi, con particolare riferimento agli Stati Uniti d’America.
In tale contesto, l’iniziativa si è inserita nel quadro delle attività di preparazione alla visita ispettiva periodica condotta dalle autorità statunitensi dell’FSIS (Food Safety and Inspection Service), programmata tra la fine di aprile e l’inizio di maggio 2025.
L’incontro è stato una significativa opportunità di approfondimento e consolidamento delle competenze delle autorità competenti già impegnate nel ruolo di supervisore e, al contempo, un’opportunità di formazione per nuovi specialisti del settore.
Il programma formativo ha previsto un approccio integrato, articolato in sessioni teoriche e pratiche, con esercitazioni, simulazioni e l’analisi di casi studio basati su precedenti visite ispettive FSIS.
L’apertura dei lavori è stata dedicata a un’introduzione sulle normative internazionali per la sicurezza alimentare, con particolare attenzione alle barriere sanitarie e fitosanitarie, che rappresentano uno dei principali ostacoli al commercio internazionale. A titolo esemplificativo, è stato discusso il recente focolaio di Afta epizootica in Germania, che ha comportato l’adozione di restrizioni commerciali da parte di vari Paesi Terzi.
Un tema centrale affrontato durante il corso è stato il processo di certificazione sanitaria, supportato attraverso l’analisi di documentazione ufficiale relativa a casi reali di blocco di merce per errori nella compilazione dei certificati.
La corretta gestione della certificazione è stata approfondita in relazione alla necessità di uniformare e standardizzare le procedure legate all’export in tutto il territorio nazionale, dalla certificazione veterinaria alle ispezioni sanitarie, per garantire un approccio armonizzato e conforme ai requisiti richiesti dalle autorità statunitensi.
A tale scopo, particolare attenzione è stata dedicata alle procedure SPS (Sanitation Performance Standards), SSOP (Sanitation Standard Operating Procedures) e HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), fornendo ai supervisori strumenti adeguati per verificare l’applicazione degli standard igienico-sanitari nei processi produttivi destinati all’export USA.
Le attività pratiche hanno incluso la revisione e l’analisi di FSIS foreign reports relativi a visite ispettive svolte negli ultimi anni in Italia e in altri Paesi europei, come Polonia e Spagna, con l’obiettivo di identificare criticità e scenari prevenibili. Ampio spazio è stato dedicato alla trasmissione dei principi base per la standardizzazione e la validazione dei processi produttivi, con particolare attenzione ai criteri per la valutazione dell’idoneità dei prodotti all’esportazione e alle strategie per garantire la conformità ai requisiti normativi, temi sostenuti dall’intervento della dott.ssa Elena Cosciani Cunico dell’IZLER.
Un approfondimento specifico è stato inoltre riservato alla normativa sull’etichettatura per il mercato statunitense, grazie all’intervento dell’esperto Dott. Stefano Brancoli consulente di ASSICA.
La parte teorica è stata integrata con attività pratiche di gruppo, finalizzate a consolidare le competenze necessarie ai supervisori per monitorare e valutare l’operato dei veterinari ufficiali nei controlli sugli stabilimenti di produzione.
I partecipanti hanno lavorato sulla redazione, verifica e validazione di piani HACCP per prodotti destinati all’export USA, con particolare riferimento a prodotti cotti e a breve stagionatura.
La rete dei servizi veterinari ha confermato, in data odierna, un focolaio di afta epizootica in Ungheria in un allevamento di vacche da latte.
L’inquinamento marino da plastica è una delle emergenze ambientali più gravi del nostro tempo. Ogni anno, secondo il Servizio di Ricerca del Parlamento Europeo (EPRS), tra 4,8 e 12,7 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, con conseguenze devastanti per gli ecosistemi marini (https://www.europarl.europa.eu/topics/it/article/20181212STO21610/rifiuti-di-plastica-e-riciclaggio-nell-ue-i-numeri-e-i-fatti) .
Le microplastiche (MPs), frammenti di plastica di dimensioni comprese tra 0,1 micron e 5 mm, rappresentano una delle componenti più insidiose di questo inquinamento. Possono essere di origine primaria, prodotte intenzionalmente per uso industriale, o secondaria, derivanti dalla frammentazione di rifiuti plastici più grandi. Invisibili a occhio nudo, le MPs si infiltrano negli ecosistemi terrestri e marini, entrando nella catena alimentare e comportando potenziali rischi per la salute umana, in particolare per il sistema respiratorio, cardiovascolare e riproduttivo. L’uomo può assimilarle attraverso il cibo, l’acqua e l’aria.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista Toxics, rappresenta il frutto di due progetti di ricerca finanziati dal Ministero della Salute. Il primo ha analizzato la presenza di microplastiche nei molluschi allevati in Emilia-Romagna, mentre il secondo, coordinato dall’IZSPLV e condotto in collaborazione con tutti gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IIZZSS) italiani, ha permesso di estendere la ricerca su scala nazionale. L’IZSLER ha avuto un ruolo chiave nell’analisi delle MPs, mentre altri laboratori IIZZSS hanno studiato ulteriori parametri ambientali e biologici.
Grazie a questa iniziativa, si è creata una rete nazionale di collaborazione, con il prezioso contributo dell’Università di Ferrara, per monitorare la salute degli ecosistemi costieri. L’obiettivo è fornire dati scientifici utili per orientare future normative a tutela dell’ambiente e della sicurezza alimentare.
Questo studio consolida inoltre la sinergia tra gli IIZZSS e l’Università di Ferrara, rafforzando il ruolo della ricerca nel supporto alle politiche di Sanità Pubblica Veterinaria. Rappresenta un esempio concreto di monitoraggio ambientale nell’ottica One Health, che considera la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente come elementi interconnessi e fondamentali per la prevenzione di nuovi rischi sanitari, inclusi l’inquinamento da plastica e la diffusione di nuovi patogeni.
Designato il Laboratorio Nazionale di Riferimento per i Miglioratori Alimentari (LNR-FIA)
Il Ministero della Salute ha emanato una designazione congiunta per la realizzazione del Laboratorio Nazionale di Riferimento per i Miglioratori Alimentari (LNR-FIA) coinvolgendo l’Istituto Superiore di Sanità, Dipartimento Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria – Reparto “Sicurezza chimica degli alimenti” e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, Dipartimento di Sicurezza Alimentare – Reparto Chimico degli Alimenti di Bologna.
La designazione congiunta rientra nell’ambito dell’articolo 100 del Regolamento (UE) n. 625/2017, il quale prevede che ogni Stato membro debba nominare uno o più laboratori nazionali di riferimento a seguito dell’istituzione del laboratorio di riferimento dell’Unione Europea per i miglioratori alimentari (EURL-FIA), recentemente assegnato a Sciensano (Belgio).
I miglioratori alimentari sono quelle sostanze utilizzate nell’industria alimentare per migliorare le caratteristiche fisiche, chimiche o organolettiche degli alimenti. Questi includono additivi, aromi ed enzimi alimentari che svolgono funzioni specifiche, come aumentare la conservabilità, migliorare il sapore, l’aroma o la consistenza, o favorire i processi di produzione. Gli additivi possono includere conservanti, coloranti, emulsionanti e stabilizzanti, mentre gli enzimi sono utilizzati per accelerare reazioni chimiche, come la fermentazione o la maturazione.
L’uso di miglioratori alimentari è regolamentato a livello europeo per garantire la sicurezza dei consumatori e prevenire eventuali rischi per la salute. Il Regolamento (CE) n. 1333/2008 stabilisce le norme generali sull’uso degli additivi alimentari, mentre il Regolamento (CE) n. 1334/2008 quelle sugli aromi e su alcuni ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti.
L’impiego di miglioratori alimentari è fondamentale per rispondere alle esigenze dell’industria alimentare moderna, garantendo prodotti sicuri, di alta qualità e conformi agli standard normativi. Tuttavia, è importante mantenere un equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela della salute.
L’LNR-FIA oltre agli obblighi previsti dal Regolamento (UE) n. 625/2017, dovrà svolgere una serie di compiti specifici tra cui: sviluppare e validare metodi analitici nel proprio ambito di competenza promuovendone l’applicazione a livello nazionale; elaborare linee guida comuni per la validazione dei metodi analitici e fornire supporto ai laboratori ufficiali per la loro applicazioni; effettuare analisi di conferma in caso di risultati dubbi o positivi rilevati da altri laboratori ufficiali; predisporre e aggiornare un elenco dei laboratori ufficiali, indicando i metodi utilizzati (validati o accreditati), gli analiti, le matrici alimentari e i materiali di riferimento disponibili. Questo elenco deve essere pubblicato sul sito del LNR, consentendo una collaborazione efficace tra i laboratori, come previsto dall’articolo 9 del D. Lgs. n. 27/2021. L’LNR-FIA deve anche organizzare workshop annuali per i laboratori ufficiali, pianificare sessioni formative per tutto il personale coinvolto, comprese le AC regionali e locali, nell’ambito delle attività di controllo ufficiale, fornire supporto tecnico nelle attività nazionali, europee e internazionali, inclusa la gestione di rischi emergenti, collaborare con il Ministero della Salute nella programmazione e gestione dei rischi, basandosi sui risultati delle attività annuali di controllo (Piano nazionale di controllo ufficiale degli additivi e aromi alimentari), non ultimo deve redigere un programma annuale basato sui compiti e le responsabilità definite dall’articolo 101 del regolamento 625.