Author: sEEd_aDm_wP

Il ministro On. G.Grillo apre il Guppo di lavoro per la promozione dei metodi alternativi all’utilizzo di animali

vai all’articolo
E’ stato costituito il Gruppo di Lavoro per lo studio e l’applicazione delle normative in materia di sperimentazione animale, per la promozione dei principi delle 3R e dei metodi di ricerca senza uso di animali. Il Ministro della Salute, On. Giulia Grillo, ha presentato gli obiettivi inerenti l’istituzione di tale gruppo di lavoro ed è stata affidata al Centro di Referenza Nazionale per i Metodi Alternativi Benessere e Cura degli Animali da Laboratorio, con sede presso IZSLER, la presidenza del gruppo con l’incarico di coordinamento.

Nella giornata del 16 Luglio si è tenuta presso il Ministero della Salute la presentazione del Gruppo di Lavoro per lo studio e l’applicazione delle normative in materia di sperimentazione animale, per la promozione dei principi delle 3R e dei metodi di ricerca senza uso di animali, costituito presso la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute, dr. Silvio Borrello.
In tale occasione, alla presenza del Ministro della Salute On. Giulia Grillo, dr. Borrello (Direttore Generale), dr. Santucci (Direttore Ufficio 6 – Tutela del benessere animale, igiene zootecnica e igiene urbana veterinaria) e dei collaboratori degli uffici interessati, il Ministro ha presentato gli obiettivi inerenti l’istituzione di tale gruppo di lavoro.
Il gruppo è costituito da membri appartenenti a differenti istituzioni pubbliche: Ministero della Salute, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, Istituto Superiore di Sanità, Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, Centro Nazionale delle Ricerche, Accademici e Ricercatori coinvolti in molteplici campi della sperimentazione e delle tematiche ad essa correlate (bioetica, legislazione).
Nello specifico, è emersa la volontà da parte delle istituzioni di promuovere la discussione inerente sia i metodi che sostituiscono l’utilizzo degli animali da laboratorio sia l’applicazione integrale delle 3Rs (Refinement, Reduction, Replacement) che si inseriscono ed affiancano la realizzazione dei test totalmente alternativi.
L’attività che viene richiesta al gruppo di lavoro, prevede i seguenti obiettivi:

  • effettuare uno studio della normativa nazionale e dell’Unione europea in materia di sperimentazione animale e sui metodi alternativi;
  • svolgere una corretta e approfondita informazione scientifica sul benessere degli animali utilizzati a fini scientifici e sulle alternative alla sperimentazione animale;
  • promuovere l’applicazione dei principi delle 3R (Replacement, Reduction, Refinement), in particolare in ambito didattico;
  • proporre iniziative volte a garantire la trasparenza sull’impiego degli animali nella ricerca scientifica, in particolare sulla tipologia di animali impiegati, sulle condizioni di trattamento, sulle finalità delle ricerche e sui risultati ottenuti;
  • formulare proposte normative volte a garantire un più elevato livello di protezione degli animali utilizzati a fini scientifici

Da ultimo, al Centro di Referenza Nazionale per i Metodi Alternativi, Benessere e Cura degli Animali da Laboratorio, con sede presso IZSLER, creato proprio a seguito dell’emanazione della direttiva europea 63/2010 per lo studio delle 3R e dei metodi alternativi, è stata affidata la presidenza del gruppo di lavoro, con l’obiettivo di coordinare le attività e di mantenere aggiornato il Ministero della Salute relativamente ai progressi che si otterranno nell’ambito dell’incarico conferito. Nel corso della riunione d’insediamento il gruppo di lavoro ha nominato presidente la dott.ssa Silvia Dotti del Centro di Referenza Nazionale per i Metodi Alternativi, benessere e cura degli animali da laboratorio.
 

Uno sguardo sulle malattie degli animali selvatici in Europa

vai all’articolo
Molte malattie infettive presenti nella fauna selvatica o che da essa possono essere trasportate, influiscono sulla conservazione delle specie, la biodiversità, la salute del bestiame e anche la salute umana. E’ stato pubblicato dalla rivista Journal of Wildlife Diseases (Journal of Wildlife Diseases 55(1), 2019, pp. 3-43) un aggiornamento sulle modifiche nell’epidemiologia di 25 malattie infettive selezionate, legate alla fauna selvatica in Europa (dal 2010-2016) che hanno avuto un impatto, o potrebbero avere un impatto futuro, sulla salute della fauna selvatica, del bestiame e degli esseri umani. Alla stesura della pubblicazione ha partecipato il Dr. Lavazza in qualità di esperto dell’Istituto Zooproflattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna.

I 25 agenti di malattia delle specie selvatiche europee sono stati selezionati sulla base dei seguenti criteri:

  1. identificazione quali importanti obiettivi di sorveglianza nei recenti progetti a livello europeo 
  2. inserimento nella legislazione dell’Unione europea come patogeni che richiedono obbligatoriamente sorveglianza
  3. presenza in letteratura recente, quali malattie legate alla fauna in Europa dal 2010 in poi
  4. inserimento in elenchi di patogeni primari negli elenchi dell’ Office International des Epizooties (OIE)
  5. Patogeni emergenti presentati in conferenze e discussioni informali su una mailing list di gruppo da parte di una rete europea di scienziati esperti di malattie della fauna selvatica (European Wildlife Disease Association)
  6. identificazione come patogeni che hanno mostrato cambiamenti nella loro epidemiologia durante il periodo dal 2010 al 2016.

Tra gli agenti di malattia inclusi in questa indagine troviamo: virus dell’influenza aviaria, virus dell’influenza delle foche, lagovirus, virus della rabbia, lissavirus dei pipistrelli, filovirus, virus del cimurro canino, morbillivirus dei mammiferi acquatici, virus della febbre catarrale, Virus West Nile  hantavirus, virus di Schmallenberg, virus della febbre emorragica Crimea-Congo, virus della peste suina africana, ranavirus degli anfibi, virus dell’epatite E, tubercolosi bovina (Mycobacterium bovis), tularemia (Francisella tularensis), brucellosi (Brucella spp.), salmonellosi (Salmonella spp.), Coxiella burnetii, chytridiomycosis, Echinococcus multilocularis, Leishmania infantum, Chronic wasting disease (encefalite spongiforme dei cervidi).
Il capitolo dei lagovirs curato dal Dr. Lavazza, riguarda lepri e conigli selvatici, e, dal punto di vista privilegiato del Centro di referenza per le malattie dei Lagomorfi, offre un panorama esaustivo della diffusione della malattia emorragica del coniglio (MEV) e della lepre (RHDV) in tutte le sue varianti virologiche presentatisi negli anni.
Molti dei patogeni descritti nella pubblicazione stanno entrando in Europa dagli altri continenti, mentre altri stanno espandendosi all’interno, per diffondersi poi oltre l’Europa.
La conoscenza e la sorveglianza delle malattie legate alla fauna selvatica su scala continentale è quindi importante per la valutazione su tutto il pianeta, per i rischi che le malattie possono comportare alla fauna selvatica, agli animali domestici e alla salute umana.

Percorso FAD: la tubercolosi negli animali

vai all’articolo
L’IZSLER ripropone un percorso formativo a distanza dedicato all’incontro e scambio di informazioni sulle strategie di controllo, sulle diagnosi di laboratorio e sugli approcci epidemiologici della tubercolosi. Il corso, molto seguito negli anni scorsi, è costituito da una monografia cartacea e dal relativo test di valutazione dell’apprendimento che si dovrà svolgere on line tramite la Piattaforma e-learning dell’IZSLER.

La tubercolosi è una malattia causata da micobatteri del gruppo Mycobacterium Tubercolosis complex, che comprende Mycobacterium bovis, agente eziologico della tubercolosi bovina.
Le principali vie di trasmissione per l’uomo sono rappresentate da alimenti contaminati, specialmente latte crudo e suoi derivati, e dal contatto diretto con animali infetti.
In Italia, grazie all’adozione dei piani di eradicazione, la prevalenza di Tubercolosi negli allevamenti bovini/bufalini è scesa all’1%.
Il corso è costituito da una monografia cartacea e dal relativo test di valutazione dell’apprendimento che si dovrà svolgere on line tramite la Piattaforma e-learning dell’IZSLER. Il test sarà attivo dal 15 Marzo 2019 fino al 30 Novembre 2019.
Il corso è accreditato nel sistema ECM per le professioni del Biologo e del Veterinario.
Per iscriversi è necessario acquistare il testo “La tubercolosi negli animali” / editors Franco Guarda, Enrico Bollo e Giovanni Loris Alborali, all’interno del quale è presente un codice univoco che permetterà di accedere al test di valutazione dell’apprendimento sulla piattaforma https://fad.izsler.it.
Oltre all’acquisto del libro, è necessario iscriversi al corso tramite il portale della Formazione (http://formazione.izsler.it/). Questa procedura è necessaria al fine di registrare il nominativo del partecipante sia al percorso fad, sia al test finale, oltre che per la corretta attribuzione dei crediti ECM. Il costo del manuale è di € 50,00 (a cui si devono aggiungere € 5,62 per spese di spedizione postale o € 10,02 in caso di spedizione contrassegno).
Il corso prevede una durata di 40 ore e l’acquisizione di 40 crediti ECM, a seguito del superamento del relativo test di apprendimento e della compilazione del questionario di gradimento.

Tempo d’ estate, tempo di zecche

vai all’articolo

Come ogni estate la vita all’aperto espone uomini e animali al contatto con parassiti, in particolare le zecche, che si sviluppano maggiormente nei periodi più caldi e possono essere causa di fastidi e anche di trasmissione di malattie talvolta pericolose. IZSLER ha prodotto negli scorsi anni un piccolo vademecum che riguarda le zecche per favorire l’identificazione di questi parassiti e conoscerne la diffusione. Portando questi animali presso alcune sedi provinciali dell’Istituto  Zooprofilattico è possibile identificarle

Per chi possiede animali, cani in particolare, le zecche non sono parassiti sconosciuti e sa che si possono ripresentare ogni quando il bel tempo induce a vivere più tempo all’aperto nella natura. Si trovano nei prati, spesso al confine tra il bosco e il prato e nelle zone umide, si attaccano agli animali e ne succhiano il sangue. Non si viene infestati da animali vivi con le zecche , ma dagli ambienti dove vivono questi animali e nei quali le zecche hanno liberato le loro uova. I nuovi individui schiusi dalle uova cercano poi esseri viventi ai quali attaccarsi per nutrirsi. Negli ultimi anni in relazione alla diffusione di nuove malattie trasmesse da zecche agli animali e all’uomo è emersa la necessità di conoscerle identificarle per meglio proteggere i propri cari e gli animali che vivono con l’uomo. La brochure allegata dà alcune indicazioni utili per conoscere le zecche, per proteggersi e contribuire alla maggiore conoscenza di questi parassiti portandoli presso le Sedi dell’Istituto Zooprofilattico per l’identificazione. (Allegato 1)
L’ATS della Montagna in Lombardia in collaborazione  con IZSLER, a seguito dell’aumento delle punture da zecche ha avviato un programma di informazione e prevenzione specifico (Allegato 2) per le zone di sua competenza

Biosicurezza e vaccinazioni nell’allevamento suino

vai all’articolo
L’aspetto sanitario nell’allevamento suino è determinante per garantire il benessere degli animali allevati e la sicurezza delle produzioni alimentari che dal suino derivano. Gli approcci per mantenere un buono stato sanitario sono molti e variegati, i cardini attorno ai quali si muove lo stato sanitario sono però rappresentati dalla biosicurezza e dagli interventi vaccinali.

Biosicurezza e interventi vaccinali sono i due elementi di partenza per poter gestire adeguatamente lo stato sanitario di un allevamento suino permettendo agli animali di crescere sani e in condizioni adeguate di benessere in grado di combattere i patogeni che di volta in volta possono comparire nel gruppo. In un’intervista alla rivista Suinicultura di febbraio, il dr. G.L. Alborali presenta le modalità con le quali attraverso la buona gestione della biosicurezza e un adeguato piano vaccinale si riesce ad assicurare lo stato sanitario ottimale ai suini allevati, a qualunque categoria appartengano, scrofe, suinetti neonati o svezzati, suini all’ingrasso. Il dr. Alborali, esperto dell’allevamento e patologia del suino e Responsabile della Sezione Diagnostica di IZSLER spiega come l’applicazione corretta dei protocolli di biosicurezza sia un freno efficace alla diffusione delle più comuni malattie del suino e sia stata la chiave attraverso la quale è stata debellata la Malattia Vescicolare del suino (https://www.izsler.it/pls/izs_bs/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=5584). I passi in avanti sono stati molti, permangono però tutt’ora zone d’ombra specialmente nella fase di trasporto degli animali. I piani vaccinali corretti e attuati con sistematicità sono poi l’altro elemento indispensabile. L’immunità efficiente dell’intero gruppo risparmia da molte malattie e riduce sensibilmente il consumo degli antibiotici. Il monitoraggio periodico della immunità dei gruppi permette di tenere sotto controllo le difese dei suini e monitorare l’efficacia dei prodotti utilizzati o delle modalità di utilizzo. Solo un attento monitoraggio giustifica cambiamenti di programma vaccinale.
L’articolo completo può essere consultato presso la Biblioteca di IZSLER (https://www.izsler.it/izs_home_page/formazione/00000127_Indirizzo_e_Orari_.html) o sul sito della rivista Suinicoltura (https://suinicoltura.edagricole.it/)

7 giugno 2019 Giornata mondiale della sicurezza sanitaria sugli alimenti

vai all’articolo

La prima Giornata mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti (WFSD) sarà celebrata il 7 giugno 2019 per attirare l’attenzione e ispirare azioni volte a prevenire, individuare e gestire i rischi alimentari, contribuire alla sicurezza alimentare, alla salute umana, alla prosperità economica, all’agricoltura, all’accesso al mercato, al turismo e allo sviluppo sostenibile.

Tutti hanno diritto a cibo sicuro, nutriente e sufficiente. Ancora oggi, quasi una persona su dieci al mondo si ammala dopo aver mangiato cibo contaminato. Quando il cibo non è sicuro, i bambini non possono imparare, gli adulti non possono lavorare. Lo sviluppo umano non può aver luogo.
Per questa Giornata mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti, tutte le parti interessate sono invitate ad aumentare la consapevolezza globale sulla sicurezza sanitaria degli alimenti in generale e ad evidenziare che tutti i soggetti coinvolti nei sistemi alimentari hanno un ruolo da svolgere.

Le informazioni e i materiali preparati per l’evento sono disponibili agli indirizzi sotto riportati delle pagine dedicate dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (UN), dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO).
 
UN – World Food Safety Day – 7 June
https://www.un.org/en/events/foodsafetyday/
 
FAO – 7 June 2019 – World Food Safety Day
http://www.fao.org/fao-who-codexalimentarius/WFSD/en/
 
WHO – World Food Safety Day – 7 June 2019
https://www.who.int/foodsafety/en/

Pipistrelli in ambiente urbano, conoscere e curare

vai all’articolo

I pipistrelli sono creature poco conosciute, in forte pericolo di estinzione, la cui tutela è essenziale in un’ottica di salute globale. Cura, riabilitazione e monitoraggio sanitario sono gli obiettivi del gruppo di ricerca attivo presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie di Torino che ha avviato il progetto “Cura e sorveglianza dei chirotteri” in collaborazione con i laboratori di virologia e batteriologia degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali di Aosta, Brescia e Padova.

I pipistrelli sono uno dei gruppi faunistici più minacciati, in pericolo a causa dei cambiamenti climatici, dell’uso dei pesticidi, delle modifiche paesaggistiche e del territorio, che interferiscono sulle loro prede e alterano i siti dove si svolgono le fasi del loro ciclo riproduttivo e biologico.
Sono considerati ottimi indicatori ecologici delle condizioni ambientali di un luogo, coinvolti nell’impollinazione e nel controllo di zanzare e altri artropodi. Lo studio e la tutela di questi animali sono irrinunciabili per l’ambiente, le produzioni agro-zootecniche e la salute pubblica, e sono quindi oggi di significativa importanza per la tutela della salute in un’ottica globale.
Accanto al ruolo ecologico fondamentale per la salute degli ecosistemi, i pipistrelli sono noti ospiti e reservoir di una varietà di agenti virali più o meno noti, emergenti e/o potenzialmente zoonotici. IZSLER è stato titolare in un progetto di ricerca finalizzata dal titolo “An epizootiological survey of bats as reservoirs of emerging zoonotic viruses in Italy: implications for public health and biological conservation” rivolto ad approfondire sia gli aspetti di sanità pubblica che di conservazione biologica attraverso lo studio delle principali infezioni virali nei pipistrelli. Lo studio ha consentito di ottenere un quadro significativo, anche se preliminare, sulla distribuzione delle principali infezioni virali nei pipistrelli in Nord Italia potenziando al contempo la collaborazione tra veterinari virologi, epidemiologi e specialisti esperti di chirotteri che operano sul campo.
Non è infrequente trovare nelle città pipistrelli sofferenti o incapaci di volare. Purtroppo, molti di loro vengono trovati in condizioni precarie e aiutarli a sopravvivere è uno degli scopi dei Centri di Recupero Animali Selvatici (CRAS). Solo dopo mesi di assistenza da parte dei volontari del Centro, quando saranno autonomi e potranno alimentarsi da soli, saranno inseriti nel programma di addestramento al volo ed eventualmente liberati vicino alla colonia di provenienza.
Le analisi condotte sui pipistrelli aiutano a capire le cause di malattia o morte e a trovare terapie da utilizzare negli animali in vita. A tal fine le necroscopie degli animali deceduti e le successive indagini di laboratorio eseguite anche dal laboratorio di virologia di Brescia sono fondamentali.
Al fine di divulgare e informare la popolazione sui risultati di questi studi congiunti, l’Ateneo torinese ha inserito l’idea progettuale tra quelle dell’iniziativa “Pionieri della Ricerca” nell’ambito delle attività Leonardesche. Il racconto pubblicato è consultabile a questo link:
http://frida.unito.it/wn_pages/contenuti.php/708_epidemiologia-terapie-e-politiche-sanitarie/272_io-sono-bat-cura-e-sorveglianza-dei-piccoli-eroi-della-notte/

Insetti nel piatto presente e futuro

vai all’articolo
Mangiare insetti è un’abitudine più o meno occasionale di alcune popolazioni, fonte di piatti tipici e prelibatezze in alcune regioni del mondo. Si parla oggi sempre più in Europa di alimentazione con insetti non più come prodotti di nicchia o curiosità alimentare di ristoranti etnici, ma come fonte proteica. Il passaggio dall’uso occasionale all’allevamento industriale intensivo degli insetti, dall’uso alimentare marginale alla diffusione commerciale crea perplessità e necessità di passare alla valutazione del rischio alimentare anche per questi prodotti.

L’utilizzo di insetti per l’alimentazione dell’uomo e degli animali va diffondendosi anche in Europa e si inizia a trovare nei supermercati prodotti alimentari derivati da insetti (grilli, cavallette, farfalle etc). 
EFSA(Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha dichiarato che non ci sono rischi superiori agli altri cibi classificati come novel food. Sono stati giudicati in grado di dare un buon apporto nutrizionale a basso costo e sono quindi una buona fonte proteica alternativa. Non sembra al momento che ci siano pericoli sanitari particolari, ci sono però da valutare le modalità di produzione degli insetti, il contesto ambientale (contaminazione del prodotto) e i rischi ecologici che possono derivare da incidenti nella produzione. Il campo di studio è dunque ancora molto ampio, soprattutto se si vuole raggiungere la standardizzazione qualitativa e sanitaria di tutti gli altri alimenti disponibili nella UE.
 

Il dr. Bonilauri un biologo esperto della Sezione di Reggio-Emilia dell’Istituto Zooprofilattico della Lombardia ed Emilia-Romagna ha illustrato l’argomento  con ulteriori dettagli normativi e produttivi alla rivista Alimenti & bevande del mese di Aprile del 2019.
La rivista Berliner und Munchener Tierarztliche wochenshrift del mese di maggio 2019 ha altresì dedicato un fascicolo di approfondimento riguardante i rischi alimentari, l’allevamento, le patologie degli insetti, l’etica della alimentazione arrivando fino ad esaminare un esempio di distribuzione  di insetti ad uso alimentare umano sul mercato belga.

Le due riviste sono disponibili e consultabili presso la biblioteca di IZSLER (https://www.izsler.it/izs_home_page/formazione/00000127_Indirizzo_e_Orari_.html)
I ricercatori possono richiederle all’indirizzo articoli@izsler.it
 

Rinotracheite (IBR) dei bovini, un piano per il futuro

vai all’articolo

La rinotracheite infettiva (IBR) è una malattia dei bovini che interessa in vari modi tutta la mandria. Nella sua forma più grave si manifesta come tracheite infettiva nei vitelli, ma i suoi effetti sulla sfera riproduttiva della vacca da latte sono più incisivi per l’economia dell’azienda. I vaccini per proteggere gli animali dalla malattia ci sono e funzionano, ma l’a eradicazione della malattia, anche in regioni ad alta densità di animali come  la Lombardia, porterebbe indubbi vantaggi per tutto il comparto produttivo.

L’IBR è una malattia presente negli allevamenti italiani, in Lombardia e in altre regioni, ben controllata dall’utilizzo sistematico di vaccini che offrono una adeguata protezione agli animali, risparmiandoli da sintomatologie cliniche gravi: sofferenza e mortalità nei vitelli o ricorrenti problemi di fecondità nelle vacche da latte. Sono disponibili metodi diagnostici rapidi ed efficienti che permettono di distinguere le aziende infette da quelle vaccinate. Gli allevatori che vogliono proteggere i propri animali hanno a disposizione tutti gli strumenti per farlo.
Allora perché un piano di eradicazione della malattia? Il Dr. M. Boldini, responsabile delle sezioni provinciali IZSLER di Cremona e Mantova, esperto della profilassi della malattia, e che da anni segue l’andamento della situazione in Lombardia per conto di IZSLER, lo spiega in un’ intervista alla rivista Bianconero di gennaio/febbraio 2019.
Gli strumenti diagnostici e profilattici indicano che si può pensare ad un passo avanti nella gestione della malattia, eliminando i casi di reinfezione di allevamenti vaccinati e i sintomi gravi per gli animali quegli allevatori che hanno ritenuto di non vaccinare. Il contesto nazionale ed internazionale dice che si deve passare ad un livello superiore anche in Lombardia, come già hanno fatto alcune regioni (Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia) organizzando un piano di eradicazione della malattia che permetta di raggiungere l’indennità entro tempi ragionevoli. Molte nazioni europee e non europee hanno raggiunto l’indennità e godono di vantaggi negli scambi internazionali di prodotti e materiali derivati dall’allevamento del bovino.
Attraverso un piano di eradicazione il vantaggio economico di un alto livello sanitario, spendibile a livello europeo e internazionale, si aggiungerebbe così al vantaggio di ridurre i casi di infezione e di malattia negli animali.
Nell’intervista citata il Dr. Boldini spiega diffusamente la situazione e illustra i pro e i contro di un piano di eradicazione.

L’articolo può essere consultato presso la Biblioteca di IZSLER (https://www.izsler.it/izs_home_page/formazione/00000127_Indirizzo_e_Orari_.html) o sul sito della rivista (http://www.anafi.it/?/BiancoNero/)

Metodi alternativi agli animali, UNIPV incontra IZSLER

vai all’articolo

Il Centro di Referenza Nazionale per i Metodi Alternativi, Benessere e Cura degli Animali da Laboratorio, in collaborazione con il Laboratorio Colture Cellulari di IZSLER, ha ospitato per due giornate 8 tra dottorandi e studenti dell’Università degli Studi di Pavia (Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Lazzaro Spallanzani), al fine di fornire un approfondimento pratico relativamente all’utilizzo delle colture cellulari come metodica in vitro da applicare ai metodi alternativi alla sperimentazione in vivo.

La collaborazione con l’Università di Pavia si inserisce nell’ambito della divulgazione/formazione inerente i metodi alternativi all’utilizzo di animali nella ricerca che il Centro di Referenza sta perseguendo da diversi anni al fine di sensibilizzare gli attuali e futuri ricercatori nella loro attività lavorativa e di studio. I partecipanti hanno potuto verificare in modo pratico il processo di preparazione/impiego delle colture cellulari.
In particolare, l’attenzione è stata focalizzata alle tecniche di isolamento e manipolazione delle colture cellulari; sono state, inoltre, illustrate le applicazioni pratiche dei substrati cellulari nell’ambito della tossicologia (test di citotossicità) e altre metodiche in vitro. Gli studenti hanno approfondito anche l’argomento inerente la Biobanca e l’importanza della stessa nell’ottica dello scambio e condivisione di materiale biologico ai fini della riduzione dell’utilizzo nel numero degli animali nella sperimentazione.  La possibilità di possedere un’ampia gamma di linee cellulari,  consente inoltre di sviluppare metodiche per il controllo di prodotti biologici ad uso umano e veterinario e che prevedono la valutazione di potenziali agenti virali, microbiologici, etc.
Infine, sono stati presentati i progetti di ricerca e le attività specifiche del Centro di Referenza e le prospettive future e relative all’applicazione pratica della tecnologie delle colture cellulari e dei metodi in vitro.
Le giornate presso IZSLER fanno inoltre parte di un programma formativo di UNIPV, in essere da due anni, organizzato dalla Prof. R.Nano, che comprende anche lezioni teoriche e mira a sensibilizzare e preparare i giovani laureati in scienze biologiche all’uso di metodiche di laboratorio con colture cellulari.