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IZSLER saluta Cesare Berneri

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IZSLER saluta Cesare Berneri

E’ mancato nei giorni scorsi Cesare Berneri, dirigente Biologo, per molti anni responsabile del Laboratorio di Produzione Terreni Colturali dell’IZSLER, punto di partenza di milioni di analisi ogni anno.

Infaticabile, sempre disponibile, entusiasta delle novità e delle nuove metodiche nel settore della produzione era stato coinvolto, nei primi anni di lavoro, nella produzione del vaccino antiaftoso per poi passare al settore delle produzioni sia di vaccini che di terreni colturali di produzione interna, curandone l’efficacia, la qualità, la sicurezza attraverso studi di validazione attenti e puntuali.

Esperto di biosicurezza e con una elevata attitudine alla comprensione dei sistemi tecnologici si è occupato dello studio e della messa a punto delle procedure di biosicurezza di tutte le strutture dell’Ente con classe di biosicurezza di classe 3, contribuendo anche a rendere idonei gli ambienti che nel 2020 hanno garantito le attività analitiche per SARS-CoV-2.

In pensione dall’inizio del 2022 è scomparso dopo breve malattia.

IZSLER e Il Sistema Regionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SRPS) della Regione Emilia-Romagna

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IZSLER e Il Sistema Regionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SRPS) della Regione Emilia-Romagna

 Il Sistema Regionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SRPS) serve a migliorare e armonizzare le politiche e le strategie di attuazione della prevenzione primaria e della risposta del Servizio Sanitario alle malattie acute e croniche – trasmissibili e non trasmissibili – associate a rischi ambientali.

In coerenza con la strategia “One Health (Una sola salute)”, identificata come obiettivo prioritario dalle Nazioni Unite nel 2008, e le disposizioni nazionali che hanno creato il Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS) il Sistema Regionale assicura il coordinamento e il potenziamento dell’integrazione delle attività delle strutture del territorio che operano a tutela della salute collettiva, rispetto ai rischi ambientali e climatici. .

In Emilia-Romagna IZSLER è stato inserito a pieno titolo nel SRPS con il laboratorio di Entomologia sanitaria, il Reparto chimico degli alimenti e l’Unità Analisi del rischio ed epidemiologia genomica.

Per quanto riguarda l’attività del laboratorio entomologico le malattie trasmesse da artropodi rappresentano un rischio emergente per la salute anche in relazione ai cambiamenti climatici ed alle conseguenti modifiche degli areali di distribuzione dei vettori stanziali ed esotici. Ne deriva che un aspetto rilevante è la valutazione della potenziale presenza delle zanzare invasive, in particolare del genere Aedes che potrebbero agire da vettori competenti per alcune malattie esotiche(West Nile Disease, Chikungunya, Dengue, Zika, meningite da Toscana virus etc.); questa specifica attività è particolarmente utile per il collegamento tra la diffusione delle zanzare invasive e i cambiamento climatici.

Nel settore chimico l’Impatto dei cambiamenti climatici e delle contaminazioni ambientale sulla sicurezza alimentare farà si che il laboratorio chimico si dovrà occupare di fornire il supporto diagnostico necessario per la ricerca e determinazione di presenza di tossine naturali negli alimenti che saranno influenzate dai cambiamenti climatici. Dovrà inoltre fornire il proprio supporto nell’analisi dei contaminati ambientali organici come PCDD/F, PCB, PFAS, PBDE, e dei contaminanti inorganici come metalli e altri elementi chimici.

Il settore della genomica batterica di IZSLER sarà interessato per il rischio emergente rappresentato dalla diffusione ambientale di geni di antibiotico-resistenza attraverso i reflui zootecnici ed urbani . Tali geni infatti possono attraverso l’ambiente diffondersi su vasti areali e introdursi in specie animali non esposte all’uso di antibiotici. La presenza di tali geni nell’ambiente ed in reservoir selvatici e sintropici rappresenta un potenziale rischio che si associa a quelli classicamente correlato all’antibiotico resistenza. Particolare attenzione dovrà essere rivolta al tracciamento elementi mobili (plasmidi), principali veicoli di geni di antibiotico-resistenza noti o ignoti, nell’ambiente e negli alimenti, in modo da predire le rotte di contaminazione microbica associata al fenomeno della resistenza agli antibiotici.

IZSLER ha ricevuto un importante finanziamento dalla Regione per le sue attività nel sistema e che tale finanziamento sarà destinato ad attrezzature di assoluta avanguardia preso i tre centri coinvolti.

 

 

Adottato il Piano Integrato di attività e organizzazione

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Adottato il piano integrato attività e organizzazione (PIAO)

Con delibera n. 10 del  12.12.2023  il Consiglio di Amministrazione  ha adottato il Piano integrato di attività e organizzazione 2024 – 2026. Esso costituisce il luogo di messa a terra dei principali intenti, delle strategie fissate per perseguirli, della strada tracciata sulla quale percorrere lo sfidante cammino dei prossimi anni.

Nel solco di quanto già avviato per l’anno 2023, il presente piano è stato redatto in una forma ulteriormente semplificata e orientata alla presentazione degli obiettivi di Valore Pubblico.

Il PIAO è stato realizzato grazie ad un coordinato e integrato lavoro di squadra che ha visto la partecipazione di differenti professionalità sanitarie ed amministrative, che hanno lavorato a stretto contatto per riuscire ad adottare il documento in netto anticipo rispetto a quanto richiesto dalla normativa.

 

Il documento è pubblicato sul sito aziendale in Amministrazione Trasparente al seguente link:  https://trasparenza.izsler.it/  in “Disposizioni generali” –  “Piano integrato di attività e organizzazione – anno 2024”

 

 

 

 

Un sito per la salute degli insetti impollinatori

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Un sito per la salute degli insetti impollinatori

Gli insetti impollinatori, comprese le api selvatiche e quelle domestiche, sono di importanza fondamentale per l’ambiente, in quanto contribuiscono alla biodiversità mediante l’impollinazione, indispensabile per innumerevoli colture e piante selvatiche.

L’apicoltura è una tradizione di antica data: le api da miele sono allevate in Europa da parecchi millenni. Esse contribuiscono direttamente alla prosperità e al benessere umano attraverso la produzione di miele e altri prodotti come: polline, cera per la lavorazione degli alimenti, propoli per le tecnologie alimentari e pappa reale come integratore alimentare e ingrediente dei cibi.

Secondo le stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), delle 100 specie di colture che forniscono il 90 % dei cibi di tutto il mondo, 71 sono impollinate dalle api.

Non è stata individuata una causa unica per la diminuzione del numero di api. Sono stati invece indicati diversi fattori concomitanti, che agiscono in combinazione fra loro o separatamente.

L’EFSA ha un ruolo importante da svolgere nel garantire il mantenimento di riserve di api sane in Europa, dal momento che il suo mandato è migliorare la sicurezza alimentare e la salute animale nell’UE, e garantire un elevato livello di protezione dei consumatori.

EFSA ha avviato nel 2022 una consultazione pubblica per una linea guida per la  valutazione del rischio da prodotti fitosanitari per le api, con particolare riguardo ad api da miele, bombi e api solitarie e pubblicato gli aggiornamenti della linea guida nel 2023.

EFSA invita anche a consultare un sito dedicato alla salute degli impollinatori:  EU pollinator HUB con un video illustrativo. Il sito contiene informazioni per tutti cittadini e apicoltori per favorire la conservazione degli impollinatori e contribuire alla gestione ambientale.

Avvio del portale dedicato alla formazione degli allevatori

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Avvio del portale dedicato alla formazione degli allevatori

Sono disponibili le pagine informative del portale IZSLER dedicato alla trasmissione, raccolta, validazione e pubblicazione dei programmi di formazione  per gli operatori, degli stabilimenti e degli animali per gli operatori ed i professionisti degli animali, in conformità alle prescrizioni contenute in materia di formazione nell’articolo 11 del regolamento (UE) 2016/429  nonché dell’elenco dei soggetti  formati ai sensi del DM 6 settembre 2023 (semplificato in Portale Formazione Allevatori).

Nelle pagine informative del portale si trovano le informazioni necessarie per la prima fase del progetto che  consiste nella registrazione degli Enti Formatori

A partire dal 15 gennaio 2024 si potranno registrare sul Portale gli Enti erogatori di programmi formativi, nei mesi successivi sarà possibile inserire i corsi e validarli da parte delle regioni.

L’obbligo della formazione dei soggetti formati ai sensi del DM 6 settembre 2023 partirà dal 1 gennaio 2025 nel frattempo saranno allestiti in tutte le regioni i programmi formativi.

Attraverso il portale si potrà vedere quali corsi sono disponibili e in quali sedi si possono svolgere.

Aumento della circolazione di influenza aviaria nei selvatici

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Aumento della circolazione di influenza aviaria nei selvatici

Nelle scorse settimane i rilevamenti dei casi di virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) negli uccelli selvatici in Europa sono aumentati, anche se l’incremento è iniziato più tardi rispetto agli anni precedenti. Ciò è probabilmente dovuto a un ritardo nella migrazione autunnale di diverse specie di uccelli acquatici. Con l’aumento della circolazione del virus tra gli uccelli selvatici durante il periodo invernale, aumenta anche il rischio di focolai negli allevamenti avicoli.

Il rapporto trimestrale pubblicato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), congiuntamente al Centro europeo per la prevenzione e controllo delle malattie (ECDC) e al Laboratorio di riferimento dell’UE (EURL) ha rilevato 7 nuove varianti e riscontrato virus aviari nei mammiferi e uccelli dell’Antartide.

L’ECDC ha stimato che il rischio di infezione da virus HPAI in Europa resta basso per la popolazione in generale e risultato da basso a moderato per le persone esposte professionalmente o in altro modo a uccelli o mammiferi infetti (selvatici o domestici). L’EFSA ha inoltre pubblicato un invito a istituire una rete di sorveglianza attiva per l’HPAI in tutta Europa.

Quanto i ricercatori possono influenzare le decisioni politiche?

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Quanto i ricercatori possono influenzare le decisioni politiche?

 E’ una domanda che certamente tutti i ricercatori si sono fatti. Il mio lavoro è utile al bene pubblico? Grazie a quello che ho fatto è stato possibile migliorare alcune situazioni?

Oggi uno strumento per saperlo c’è si chiama Sage Policy Profiles, un database con almeno 10 milioni di documenti che permette di sapere dove e quando un certo autore è stato citato in un documento ufficiale e per quale ricerca è stato citato.

E’ necessario avere un ORCID, un codice unico di identificazione del ricercatore, e poi il sito scandaglia migliaia di documenti ufficiali alla ricerca del ricercatore e del suo lavoro.

Lo strumento potrebbe aiutare anche nella valutazione più concreta dell’impatto dei ricercatori che oggi è calcolato con numero di citazioni accademiche.

Ci sono molti limiti ovviamente: verifica solo i documenti ufficiali degli ultimi 10 anni e in particolare solo i documenti dell’occidente pubblicati in lingua inglese; l’interpretazione di documento politico è molto ampia e include molti documenti non solo governativi e così via.

Come tutti gli strumenti non è perfetto e usato male può essere fuorviante, ma è un buon inizio.