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Consultazione pubblica per l’adozione del PTPCT dell’IZSLER 2020-2022

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È pubblicato in consultazione per un periodo di 15 giorni consecutivi lo schema del PTPCT dell’IZSLER per il triennio 2020-2022. Il Piano definitivo, nel rispetto della vigente normativa, sarà adottato dall’IZSLER entro il prossimo 31 gennaio.
Nell’intento di favorire il più ampio coinvolgimento di qualunque soggetto interessato e nella consapevolezza che qualsivoglia contributo possa aiutare a migliorare e rendere più efficace l’azione di prevenzione dei fenomeni corruttivi, l’IZSLER invita tutti i portatori di interesse (professionisti, collaboratori, cittadini, operatori pubblici e privati, associazioni ed organizzazioni, etc.) a presentare osservazioni e/o proposte di integrazione allo schema in consultazione entro le ore 17,30 di martedì 28 gennaio 2020. Ciò in vista dell’adozione definitiva del PTPCT 2020-2022.
Le relative comunicazioni potranno essere inviate al seguente indirizzo di posta elettronica: lauretta.cocchi@izsler.it e dovranno contenere i seguenti dati identificativi: nome e cognome, indirizzo ed ente/associazioni/organizzazione di appartenenza dell’interessato.
Il Piano posto in consultazione è stato predisposto con il coinvolgimento di tutti gli attori interni del sistema di prevenzione della corruzione. In particolare, ciascun responsabile di struttura ha realizzato, in applicazione della nuova metodologia introdotta dal PNA 2019, il lavoro di mappatura dei processi ed identificazione/valutazione e trattamento del rischio corruttivo relativo alle attività del proprio Reparto /U.O. Le schede di gestione del rischio, così come proposte dai responsabili di struttura, sono allegate al Piano in consultazione, ad eccezione delle schede relative ad alcuni uffici amministrativi, attualmente all’esame del Direttore Amministrativo. Per tali uffici si rinvia pertanto ai relativi processi e misure individuati dal PTPCT dello scorso anno, anch’essi allegati al Piano in consultazione.
Come richiesto dal PNA 2019, lo schema in consultazione è stato esaminato e valutato favorevolmente in via preliminare dal Consiglio di Amministrazione, quale organo di indirizzo, nella seduta del 13 gennaio 2020.
L’IZSLER ringrazia sin da ora tutti i soggetti che vorranno offrire il proprio contributo.

Il RPCT
Lauretta Cocchi

Documentazione in consultazione:
Schema PTPCT 2020-2022
Allegato A_Delibera CDA 10_2016
Allegato B Schede gestione rischio 2020
Allegato C Misure generali e/o obbligatorie 2020
Allegato D Elenco obblighi di pubblicazione
Allegato E Codice di Comportamento

Benvenuto Direttore!

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Con delibera XI/2622 del 16 dicembre 2019 la Regione Lombardia di concerto con gli altri enti interessati (Regione Emilia-Romagna e Ministero della Salute) ha nominato il Dr. Piero Frazzi Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna (IZSLER). Il Dr. Frazzi ha svolto dal 2010 la sua attività presso la UO Veterinaria della Regione Lombardia e dirigerà l’IZSLER dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2023. L’insediamento è fissato per il 2 gennaio 2020. Il personale dell’Ente, dirigenti e collaboratori danno il benvenuto al nuovo Direttore Generale.

Il dr. Frazzi è veterinario e proviene dall’esperienza della ASL di Milano e di Bergamo ove ha svolto diversi incarichi dirigenziali che lo hanno portato da ultimo alla direzione della UO Veterinaria della Regione Lombardia con la gestione delle seguenti materie:

  •  Sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria;
  •  Sicurezza degli alimenti di origine animale e tutela dei consumatori attraverso il miglioramento dell’efficacia delle azioni di controllo;
  •  Sostegno alle filiere agroalimentari dei prodotti di origine animale per favorire l’export verso paesi terzi, assicurando le garanzie in materia di standard sanitari internazionali;
  •  Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche;
  •  Programmazione delle risorse in ambito veterinario.
Le molteplici esperienze maturate nel corso della sua attività lo hanno indicato come il candidato più idoneo alla carica di Direttore Generale dell’IZSLER.

Il lavoro che aspetta il dr Frazzi all’IZSLER, che si estende su due regioni popolose ed estremamente produttive, è importante e impegnativo:

  •  ridefinizione dell’organizzazione aziendale, con particolare riferimento alle aree dei controlli, del personale e degli approvvigionamenti;
  •  definizione di un quadro pluriennale degli investimenti in raccordo con la programmazione della Regione Lombardia e della Regione Emilia-Romagna con particolare attenzione all’innovazione e allo sviluppo del patrimonio dell’istituto;
  •  sviluppo dei sistemi informativi a supporto delle scelte strategiche e dei programmi di attività e di controllo previsti dalla normativa nazionale e regionale;
  •  implementazione e sviluppo di metodiche necessarie al controllo degli alimenti e dell’alimentazione animale;
  •  sviluppo di progetti innovativi concordati con la Regione Lombardia e la Regione Emilia-Romagna in ambito di sanità e benessere animale e di sicurezza alimentare;
  •  sviluppo della funzione di sorveglianza epidemiologica a supporto delle politiche sanitarie regionali in tema di sanità pubblica veterinaria;
  •  definizione del piano pluriennale delle attività in raccordo con la programmazione sanitaria della Regione Lombardia e della Regione Emilia-Romagna.
I dirigenti e i collaboratori assicurano al nuovo Direttore la piena collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi assegnati e per un maggiore sviluppo dell’Istituto a servizio della sanità pubblica veterinaria.
Un grazie per il lavoro svolto va al dr. Varisco, che ha assicurato la direzione ad interim dell’IZSLER in attesa della nuova nomina.

Un cordiale benvenuto da parte di tutti al nuovo Direttore e buon lavoro insieme!

IZSLER adotta un codice etico per la ricerca

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Le attività dell’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER) sono fortemente intrecciate con la vita degli animali: per la diagnosi delle malattie, per il controllo dei prodotti ottenuti dagli animali, per la ricerca sulle patologie dell’uomo e degli animali, per gli studi sul benessere, per gli studi collegati alla vita animale nelle città e nell’ambiente selvatico. Le interazioni con gli animali non sono pertanto solo legate all’utilizzo scientifico, bensì comprendono attività di ricerca con gli animali che IZSLER intende comprendere all’interno di un comportamento, espresso nel codice etico, che dovranno adottare quanti vi lavorano o collaborano.

È stato adottato in questi giorni, dal direttore generale ff dr. G. Varisco e approvato dal Consiglio di Amministrazione, il CODICE ETICO PER LA RICERCA E L’UTILIZZO DEGLI ANIMALI A FINI SCIENTIFICI ED EDUCATIVI DELL’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA LOMBARDIA E DELL’EMILIA ROMAGNA, uno strumento indispensabile per chi vorrà lavorare o collaborare con l’Ente nel settore dell’utilizzo degli animali.
Lo strumento nasce con lo scopo di esplicitare la volontà di operare nelle attività di ricerca con animali, all’interno di norme precise, superando la normativa vigente per l’utilizzo sperimentale, e si estende proponendo la valutazione etica del rapporto con gli animali in ogni attività di ricerca, così frequente e necessaria all’ente per garantire la salute pubblica, la salute e il benessere degli animali negli allevamenti, nelle città e allo stato selvatico.
L’esperienza settennale del Comitato Etico per l’utilizzo degli animali ai fini scientifici ed educativi ha permesso la produzione di un codice idoneo tanto alla valutazione dell’aspetto etico dei progetti di ricerca con animali elaborati dai ricercatori, quanto alla considerazione degli aspetti etici presenti in attività con animali, anche a carattere non sperimentale e che promuove il massimo rispetto per gli animali in tutte le situazioni di utilizzo degli stessi o delle matrici biologiche (latte, sangue, etc.) da essi provenienti.
Il codice affronta tutti gli aspetti che IZSLER ritiene indispensabili per la condotta etica nell’utilizzo di animali nella ricerca e chiede che i partner, fornitori, collaboratori e utenti si uniformino ad essi in tutte le attività di ricerca che li coinvolgano.

Affrontare l’antimicrobico resistenza in un ottica di One Health

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E¿ stato firmato oggi, tra ACSS Lombardia e Istituto Zooprofilattico della Lombardia ed Emilia-Romagna ( IZSLER), un accordo di collaborazione per sviluppare progettualità per la lotta all’antimicrobico resistenza e per la sorveglianza della fauna selvatica. La firma dell’accordo, fatta alla presenza di Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, di Simona Tironi, vicepresidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali della Regione Lombardia e di altre personalità della Lombardia e dell’Emilia-Romagna è stata seguita da una tavola rotonda sul tema condotta da esperti di IZSLER e ACSS
 
BRESCIA, 13 dicembre 2019 – Un accordo per sviluppare progettualità per la lotta all’antimicrobico resistenza e per la sorveglianza della fauna selvatica. E’ quello sottoscritto stamattina a Brescia dall’Agenzia di Controllo del Sistema Sociosanitario lombardo (Acss) e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lombardia Emilia Romagna “Bruno Ubertini” (IZSLER).
Il documento, che prevede anche una collaborazione tra i due enti per attività formative, è stato siglato da Marco Onofri, direttore di Acss, e da Giorgio Varisco, direttore generale f.f. dell’Izsler alla presenza di Mario Colombo, presidente dell’Istituto, Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, e di Simona Tironi, vicepresidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali della Regione Lombardia.
L’Acss, organismo tecnico-scientifico, terzo e indipendente, cui sono affidate funzioni di controllo di livello centrale, di raccordo e di coordinamento delle strutture delle Agenzie di Tutela della Salute (ATS), e l’IZSLER, ente tecnico scientifico afferente al Ministero della Salute che opera nei settori  della sanità pubblica veterinaria e della sicurezza alimentare, hanno presentato nel dettaglio i contenuti dell’accordo, dalla durata triennale e rinnovabile, basato sull’integrazione delle attività svolte nel settore della medicina veterinaria e della medicina umana in ottica One Health, ossia con un impegno congiunto di più discipline professionali che operano per il raggiungimento di una salute ottimale delle persone, degli animali e dell’ambiente.
L’Agenzia di Controllo e l’Istituto Zooprofilattico, dunque, secondo quanto previsto dal testo siglato stamattina, coopereranno per la realizzazione di una collaborazione sul territorio, secondo le rispettive competenze e finalità istituzionali, che prevede anche il coinvolgimento delle Agenzie di Tutela della Salute (Ats), delle Aziende sociosanitarie territoriali (Asst) e delle istituzioni che operano nel settore della prevenzione e della caccia per realizzare analisi e verifiche.
Obiettivo della collaborazione è l’implementazione di attività sul campo a livello di Regione Lombardia, con la prospettiva che tale modello d’azione possa estendersi ad altre Regioni.
 
Antimicrobico resistenza
 
L’antimicrobico resistenza (Amr) è il fenomeno per il quale alcuni microrganismi come batteri o funghi, che provocano malattie infettive nell’uomo e negli animali, non vengono più bloccati nella loro crescita o non vengono più debellati da farmaci antibiotici o antifungini a cui erano prima sensibili.  “L’aumento della prevalenza di ceppi resistenti agli antimicrobici – ha spiegato Mario Colombo, presidente dell’Izsler, oltre a rendere sempre più difficile il controllo delle patologie negli allevamenti e negli animali da compagnia, si pone come un serio problema di sanità pubblica a livello mondiale, come ha evidenziato l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Gli animali allevati per la produzione di alimenti – prosegue Colombo – possono rappresentare un serbatoio per microrganismi resistenti agli antimicrobici e possono contribuire alla diffusione o al mantenimento dell’Amr nell’ambiente e in ambito umano”.
E’ riconosciuto, infatti, che i microrganismi multi-resistenti sono presenti anche in animali da compagnia, animali degli zoo e animali selvatici. Tra questi ultimi il cinghiale, gli ungulati e la fauna avicola rappresentano indicatori importanti per valutare la pressione selettiva subita dall’ambiente e la presenza di geni di resistenza trasmessi da microrganismi di origine animale e umana.
Da qui la necessità di sviluppare un piano d’azione congiunto con un nuovo approccio per potenziare l’attività di monitoraggio in Lombardia che vede già impegnate la Regione, le Ats e l’Izsler.
   “L’Agenzia – ha spiegato il direttore Onofri -, che non ha una funzione ispettiva né sanzionatoria, opera nell’ambito dei controlli per contribuire al miglioramento del sistema sociosanitario lombardo e ha voluto individuare, nello sviluppo di nuove attività, nuove strade per affrontare il fenomeno dell’antimicrobico resistenza e la sorveglianza della fauna selvatica. Oggi sanciamo la collaborazione con un ente di eccellenza per muovere passi concreti e avviare progettualità sperimentali in alcune aree della Lombardia per contribuire al contrasto dello scorretto uso di farmaci antimicrobici in ambito veterinario, mettere a punto protocolli per la sorveglianza di ungulati e cervidi, promuovere condizioni di benessere negli allevamenti e, in generale, tutelare la salute dei cittadini”.
La riduzione e la razionalizzazione del consumo degli antimicrobici rappresenta uno dei principali strumenti per contenere la diffusione dell’antimicrobico-resistenza. “L’IZSLER– ha specificato Giorgio Varisco, direttore generale f.f. – è impegnato nell’attività di razionalizzazione del consumo degli antimicrobici e del monitoraggio delle antimicrobico resistenze, sia nelle specie domestiche, in particolare suini, bovini e specie aviarie, ma anche nelle specie selvatiche così come nell’ambiente e negli alimenti. L’Istituto esegue analisi avanzate con tecniche di nuova generazione, quali il sequenziamento dell’intero genoma, che permettono di controllare un gran numero di marcatori genetici e in questo modo stabilire in modo preciso l’identità del ceppo batterico resistente. Il confronto dei profili genetici ottenuti con quelli presenti sia in database locali che internazionali, permettono di determinare eventuali correlazioni tra i ceppi e supportano le indagini epidemiologiche classiche nell’identificare le vie di trasmissione e di diffusione ad altri ospiti“.
 
I progetti
 
L’Acss ha avviato in via sperimentale nelle province di Varese e Como con ATS Insubria e in quella di Bergamo con ATS Bergamo le prime due progettualità, che coinvolgono l’IZSLER, presentate nel corso della tavola rotonda “Integrazione delle attività veterinarie e mediche per il contrasto all’Antimicrobico resistenza con approccio One Health”.
Come ha evidenziato Livio Pinciroli, direttore del Distretto Veterinario Varese Sud, afferente all’Ats Insubria, e collaboratore dell’Agenzia di Controllo, Acss ha messo a punto una procedura operativa, da introdurre nel 2020 nelle province di Varese e Como, che prevede la collaborazione con la Polizia Provinciale, per la tutela e la sorveglianza della salute degli animali selvatici in caso di malattia, incidente stradale o altro evento traumatico. L’Istituto, in questo ambito, in quanto centro di riferimento territoriale, si occupa di effettuare le analisi delle carcasse o dei campioni prelevati.
La seconda sperimentazione, illustrata da Antonio Sorice, direttore del Dipartimento Veterinario dell’Ats di Bergamo e consulente dell’Agenzia, prevede l’introduzione, l’anno prossimo, del protocollo elaborato dall’IZSLER in qualità di Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale (CReNBA) per valutare lo stato di benessere del bestiame degli allevamenti montani di bovini da latte di piccole dimensioni e allevati alla posta fissa collocati nella Cheese Valley, territorio al centro delle Orobie bergamasche, valtellinesi e lecchesi. Il metodo elaborato dal CReNBA esprime una valutazione sulla base di una “check list” costituita da indicatori specifici i cui dati vengono inseriti nella piattaforma informatica “Classyfarm”. Il sistema restituisce una sorta di fotografia del livello medio di gestione dell’allevamento, benessere delle vacche e biosicurezza.  La stretta osservanza dei principi elaborati dal CReNBA può massimizzare il numero di animali sani, riducendo al minimo la necessità di ricorrere all’impiego di antimicrobici in allevamento, e contribuire all’individuazione e tipizzazione di germi antibioticoresistenti per confermare o escludere correlazioni con ceppi isolati in ambito umano.
Alla tavola rotonda sono intervenuti anche altri due esperti dell’IZSLER. Il dr. G.Loris Alborali ha presentato i contenuti del Programma regionale e nazionale per il controllo dell’utilizzo del farmaco, attraverso il Sistema Integrato Nazionale denominato Classyfarm, che consente la categorizzazione delle aziende di suini, bovini e avicoli in base al livello di rischio sanitario. In particolare, questo strumento permette di conoscere il consumo di antimicrobici grazie al monitoraggio del reale utilizzo nelle aziende. Il Sistema utilizza come unità di misura le DDDA (Define Daily Dose Animal) e consente di ottenere dati aggiornati, fruibili per la gestione e visibili dal Veterinario aziendale, dal Veterinario ufficiale e dall’allevatore.
 La drssa Alessandra Gaffuri ha approfondito le linee e le proposte di intervento per la sorveglianza gli ungulati selvatici in un approccio globale “One Health” dove allo studio dell’antibiotico resistenza è importante associare anche la valutazione delle forme di resistenza che derivano dall’ambiente, quali il suolo, le fonti idriche e di conseguenza anche la fauna selvatica.
La maggior parte dei lavori presenti in letteratura infatti, mettono in evidenza un forte collegamento tra l’impatto delle attività umane sugli habitat naturali e lo stato di portatori di batteri con antibiotico resistenze della fauna selvatica. Tra le specie selvatiche, quelle maggiormente a rischio sono rappresentate dagli onnivori, dalle specie sinantropiche e dai carnivori. Esistono ancora diverse questioni da chiarire per quanto riguarda il ruolo degli animali a vita libera nell’antimicrobico-resistenza, in particolare rispetto alle modalità di scambio di batteri antibiotico resistenti tra uomo e fauna selvatica.
 
La mattinata si è conclusa con la visita al Laboratorio di Biotecnologie e Genomica del Reparto di Tecnologie biologiche applicate.

 

Piramide della ricerca, prima applicazione

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PROCEDURA SPECIALE DI RECLUTAMENTO DISCIPLINATA DALL’ART.1, COMMA 432 DELLA LEGGE 205/2017-NORMA DI PRIMA APPLICAZIONE DELLA C.D. PIRAMIDE DELLA RICERCA

In esecuzione del Decreto del Direttore Generale F.F. n° del 6/12/2019, ed in conformità alle vigenti disposizioni di legge e di regolamento,

SI RENDE NOTO
 

che è indetto il presente avviso di espletamento della procedura di assunzione a tempo determinato e a tempo pieno di personale non dirigenziale della ricerca sanitaria, e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria, ai sensi della legge 27 dicembre 2017 n. 205, art.1, comma 432.

Il personale interessato ed in possesso dei requisiti può compilare il modulo allegato al bando, inviandolo allo scrivente Istituto entro il giorno 18 dicembre 2019, seguendo le istruzioni riportate nel relativo bando

ACSS Lombardia e IZSLER insieme per un approccio “One Health” all’antimicrobico-resistenza

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L’antimicrobico resistenza è una problematica di rilevanza mondiale che riguarda la salute pubblica, umana e veterinaria, e che in Italia e in Europa si sta affrontando con molteplici iniziative. L’ ACSS Lombardia e l’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER) il giorno 13 dicembre firmano un accordo di collaborazione per dare sinergia ai reciproci interventi nel settore della lotta alla antimicrobico resistenza e alla sorveglianza della fauna selvatica. La firma dell’accordo sarà accompagnata da una tavola rotonda di esperti del settore.

L’evento nel quale è inserita la firma dell’accordo prevede nella prima parte, dopo il saluto delle autorità, l’illustrazione dell’accordo e dei campi di intervento dei due enti. Seguirà quindi una tavola rotonda nella quale gli esperti di ACSS e di IZSLER presenteranno i progetti in corso e le attività che si stanno svolgendo sul territorio lombardo. Verrà anche illustrato il programma nazionale per il controllo del farmaco negli allevamenti per il quale la Lombardia è fortemente impegnata data la densità di allevamenti presenti.
La possibilità di collaborazione tra i due Enti, con la raccolta e messa in comune di dati sulla antimicrobico resistenza, provenienti dalla salute umana con quelli della sanità veterinaria di allevamento e della fauna selvatica, potrà dare un contributo alla migliore conoscenza della problematica per valutare future linee di intervento.
L’evento si svolgerà presso la sede centrale di IZSLER nell’aula Gualandi, la partecipazione è gratuita, il programma e l’invito sono allegati.

120 ricercatori per le alternative agli animali nella ricerca

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Il Centro di Referenza Nazionale per i Metodi Alternativi, Benessere e Cura degli Animali da Laboratorio, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità ed il Centro Interuniversitario per la Promozione dei Principi delle 3R nella Didattica e nella Ricerca ed il Ministero della Salute, hanno organizzato presso la sede dello stesso a Roma nella giornata del 31 ottobre il workshop dal titolo “Il principio delle 3R per una visione comune”. Lo scopo della giornata, rivolta a tutte le figure professionali coinvolte nell’ambito dell’utilizzo degli animali a fini scientifici e dei metodi alternativi, è stato di condividere conoscenze e competenze delle differenti realtà che si occupano di tale argomento, permettendo così di costruire una rete di collaborazione esperienziale e conoscitiva.

La giornata si è svolta con una serie di relazioni di vari esperti di tutti i settore ed in particolare l’attenzione è stata focalizzata sui modelli in vitro e sulla loro trasposizione nei concetti di Replacement, Reduction e Refinement.
Data l’importanza di comprendere differenti punti di vista per raggiungere lo scopo comune di una ricerca sempre più rivolta ad un percorso attuato secondo scienza e coscienza, si sono analizzate e discusse le applicazioni delle strategie alternative a livello regolatorio grazie al network PARERE gestito a livello europeo da EURL ECVAM.
Sono state, inoltre, illustrate le attività di insegnamento per l’istruzione secondaria superiore e universitaria al fine di diffondere il più possibile non solo l’applicazione dei metodi alternativi, ma anche il concetto di alternativo nelle sue differenti sfaccettature.
Questa giornata di collaborazione si inserisce nell’ambito della disseminazione e della formazione inerente i metodi alternativi alla sperimentazione in vivo, focus primario che il Centro di Referenza sta perseguendo da diversi anni al fine di sensibilizzare gli attuali e futuri ricercatori nella loro attività lavorativa e formativa.
Al convegno hanno partecipato circa 120 persone, ricercatori e tecnici di varie professionalità e anche esperti di utilizzo di animali di animali nella ricerca ed erano presenti gran parte dei componenti del Gruppo di lavoro ministeriale per lo studio e l’applicazione delle normative in materia di sperimentazione animale, per la promozione dei principi delle 3R e dei metodi di ricerca senza uso di animali.

Metodi alternativi fondi per gli studenti universitari

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Per gli studenti universitari iscritti regolarmente all’ultimo anno di alcuni corsi di laurea (vedi oltre) presso Atenei della Regione Lombardia: la legge regionale 4/2015 mette a disposizione fondi per poter fare una esperienza all’estero in università europee, centri di ricerca in materia di metodi alternativi all’utilizzo degli animali da laboratorio e individuate dal Centro di Referenza Nazionale per i Metodi Alternativi, Benessere e Cura degli Animali da Laboratorio.

In ottemperanza a quanto previsto dalle Determinazioni in ordine alla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, ai sensi della legge regionale n. 4/2015 e alla Applicazione della delibera Regione Lombardia X/7349 del 13.11.2017 e relative linee guida, il Centro di Referenza Nazionale per i Metodi Alternativi, Benessere e Cura degli Animali da Laboratorio, con sede presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (Brescia), in collaborazione con Regione Lombardia, predispone il presente avviso per esperienza formativa inerente i metodi alternativi e dedicata a studenti universitari.
I fondi erogati dalla Regione Lombardia sono da destinarsi ad un numero di 3 assegni, per una somma totale di euro 20.000 (6.600 euro per ciascuno studente) e saranno utilizzabili per soggiorni di studio di tre mesi cadauno. Gli studenti interessati dovranno presentare richiesta al rispettivo Ateneo di afferenza, quest’ultimo dovrà altresì predisporre il bando di selezione e la rispettiva valutazione dei candidati.
Nel caso in cui le richieste siano in numero superiore a quelle previste, si provvederà ad individuare un’ulteriore modalità di selezione in accordo con l’ente finanziatore (Regione Lombardia).
In particolare, tale attività è rivolta agli studenti universitari iscritti regolarmente all’ultimo anno di uno dei sotto indicati percorsi di laurea magistrale presso Atenei della Regione Lombardia:

  • Medicina Veterinaria
  • Medicina e Chirurgia
  • Scienze Biologiche
  • Scienze Biotecnologiche
  • Scienze del farmaco
  • Chimica e Biochimica

Gli Istituti presso i quali potrà essere svolto il percorso di formazione, sono stati individuati all’interno dell’Unione Europea; la collaborazione per svolgere il programma di studio sarà regolato da una convenzione stipulata tra l’istituto universitario italiano e quello estero.
Il Centro di Referenza ha individuato nei seguenti centri di ricerca, tematiche e programmi di studio di particolare interesse per l’approfondimento dei metodi alternativi:

  • Karolinska InstituetStoccolma, Svezia
  • Institute of Environmental Assessment and Water ResearchBarcellona, Spagna
  • Veterinary Medicine Utrecht UniversityUtrecht, Olanda
  • University of Konstanz, Germania

Le strutture individuate presentano i seguenti ambiti di ricerca:

Karolinska Instituet: uno dei centri di Ricerca più all’avanguardia nell’ambito della medicina. Negli ultimi anni, l’Istituto ha rivolto la propria attenzione anche nei riguardi dei metodi alternativi all’utilizzo di animali, con particolare interesse all’applicazione delle colture cellulari e dei sistemi tridimensionali ad esse applicati.

Institute of Environmental Assessment and Water Research: Centro di Ricerca che si occupa degli studi relativi ad ecotossicità e studi comportamentali basati sull’impiego di zebrafish (Danio Rerio).

Veterinary Medicine Utrecht University: l’Ateneo di Medicina Veterinaria della città di Utrecht, da sempre svolge un ruolo importante nell’applicazione e disseminazione dei metodi alternativi agli aimali, soprattutto nell’ambito della tossicologia e dei metodi ad essa applicati.

University of Konstanz: il Centro Universitario di Costanza è il referente europeo per il Centro CAAT (Center for Alternative to Animal testing) e vengono approfondite tematiche relative ai metodi in vitro per lo studio della tossicologia.

Il presente avviso è pubblicato sul sito web dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, ed è stato inviato alle segreterie degli Atenei Lombardi affinché ne sia data opportuna diffusione in ambito universitario.

Parte da IZSLER il progetto OIE della Biobanca Virtuale Mondiale

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L’Organizzazione mondiale della sanità animale con sede a Parigi (OIE) ha approvato il progetto “OIE Virtual Biobank” di cui l’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna (IZSLER) sarà capofila con il compito di coordinamento delle attività per lo sviluppo della Biobanca virtuale internazionale dell’OIE (Networking of Veterinary Biobanks), costituita dalla rete dei Centri di Referenza e di Collaborazione dell’OIE a livello mondiale, con la creazione di un catalogo centralizzato di materiale biologico depositato nei Centri di Referenza.

In data 21 Ottobre 2019 il Direttore Generale dell’organizzazione mondiale della Sanità animale (OIE) Dr.ssa Monique Eloit ha siglato con IZSLER l’accordo per la realizzazione del progetto mondiale “OIE Virtual Biobank” di cui il Centro di collaborazione OIE “Veterinary Biobank”  dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna (IZSLER) sarà capofila coordinatore.
Tale importante traguardo, maturato all’interno della collaborazione tra il Ministero della Salute, la rete degli Istituti Zooprofilattici italiani e l’OIE pone l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna in una posizione di primo piano nel panorama strategico delle azioni messe in campo a livello mondiale per il controllo della sanità animale e della sicurezza alimentare.
Il riconoscimento professionale deriva dall’esperienza maturata nell’ambito della gestione delle risorse biologiche della “Biobanca” dell’IZSLER, riconosciuta a livello mondiale come Centro di collaborazione OIE e riconosciuta  banca di deposito di risorse biologiche oggetto di brevetto,secondo il trattato di Budapest (patent deposit).

Con il progetto “OIE Virtual Biobank” IZSLER, che dal 2012 ha attivato la più grande biobanca italiana di risorse biologiche veterinarie, ed è stato pertanto incaricato di organizzare e gestire il sistema di raccolta, gestione e reperimento di tali risorse, creando un portale attraverso il quale rendere disponibili le risorse biologiche necessarie per lo studio, la diagnosi e la profilassi delle malattie degli animali dei Centri di referenza per le malattie degli animali di tutto il mondo. Tra le risorse da conservare i reagenti di riferimento, strumenti fondamentali per lo sviluppo e la standardizzazione di test diagnostici per il controllo delle malattie emergenti e delle malattie infettive sono di immediata utilità. La biobanca dell’OIE sarà inizialmente dedicata alla standardizzazione delle procedure di registrazione, raccolta, stoccaggio e caratterizzazione di questi materiali biologici. La disponibilità d’impiego di risorse di riferimento caratterizzate in accordo ai criteri stabiliti dall’OIE, sarà quindi un’ulteriore opportunità per l’armonizzazione delle attività di controllo delle malattie, per la distribuzione/condivisione dei materiali e la cooperazione tra i Centri di Riferimento e Collaborazione dell’OIE, indipendentemente dalle limitazioni geografiche.
I materiali stoccati nella biobanca sono articolati in un catalogo di 16 tipologie di risorse biologiche che comprendono, già solo per la biobanca IZSLER, varie decine di migliaia di prodotti conservati. Il catalogo della biobanca IZSLER è visibile all’indirizzo www.ibvr.org . Mentre la rete di biobanche italiane già messa a punto da IZSLER e da altri quattro Istituti zooprofilattici è visibile al sito http://biowarehouse.net/