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7 giugno 2019 Giornata mondiale della sicurezza sanitaria sugli alimenti

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La prima Giornata mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti (WFSD) sarà celebrata il 7 giugno 2019 per attirare l’attenzione e ispirare azioni volte a prevenire, individuare e gestire i rischi alimentari, contribuire alla sicurezza alimentare, alla salute umana, alla prosperità economica, all’agricoltura, all’accesso al mercato, al turismo e allo sviluppo sostenibile.

Tutti hanno diritto a cibo sicuro, nutriente e sufficiente. Ancora oggi, quasi una persona su dieci al mondo si ammala dopo aver mangiato cibo contaminato. Quando il cibo non è sicuro, i bambini non possono imparare, gli adulti non possono lavorare. Lo sviluppo umano non può aver luogo.
Per questa Giornata mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti, tutte le parti interessate sono invitate ad aumentare la consapevolezza globale sulla sicurezza sanitaria degli alimenti in generale e ad evidenziare che tutti i soggetti coinvolti nei sistemi alimentari hanno un ruolo da svolgere.

Le informazioni e i materiali preparati per l’evento sono disponibili agli indirizzi sotto riportati delle pagine dedicate dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (UN), dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO).
 
UN – World Food Safety Day – 7 June
https://www.un.org/en/events/foodsafetyday/
 
FAO – 7 June 2019 – World Food Safety Day
http://www.fao.org/fao-who-codexalimentarius/WFSD/en/
 
WHO – World Food Safety Day – 7 June 2019
https://www.who.int/foodsafety/en/

Pipistrelli in ambiente urbano, conoscere e curare

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I pipistrelli sono creature poco conosciute, in forte pericolo di estinzione, la cui tutela è essenziale in un’ottica di salute globale. Cura, riabilitazione e monitoraggio sanitario sono gli obiettivi del gruppo di ricerca attivo presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie di Torino che ha avviato il progetto “Cura e sorveglianza dei chirotteri” in collaborazione con i laboratori di virologia e batteriologia degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali di Aosta, Brescia e Padova.

I pipistrelli sono uno dei gruppi faunistici più minacciati, in pericolo a causa dei cambiamenti climatici, dell’uso dei pesticidi, delle modifiche paesaggistiche e del territorio, che interferiscono sulle loro prede e alterano i siti dove si svolgono le fasi del loro ciclo riproduttivo e biologico.
Sono considerati ottimi indicatori ecologici delle condizioni ambientali di un luogo, coinvolti nell’impollinazione e nel controllo di zanzare e altri artropodi. Lo studio e la tutela di questi animali sono irrinunciabili per l’ambiente, le produzioni agro-zootecniche e la salute pubblica, e sono quindi oggi di significativa importanza per la tutela della salute in un’ottica globale.
Accanto al ruolo ecologico fondamentale per la salute degli ecosistemi, i pipistrelli sono noti ospiti e reservoir di una varietà di agenti virali più o meno noti, emergenti e/o potenzialmente zoonotici. IZSLER è stato titolare in un progetto di ricerca finalizzata dal titolo “An epizootiological survey of bats as reservoirs of emerging zoonotic viruses in Italy: implications for public health and biological conservation” rivolto ad approfondire sia gli aspetti di sanità pubblica che di conservazione biologica attraverso lo studio delle principali infezioni virali nei pipistrelli. Lo studio ha consentito di ottenere un quadro significativo, anche se preliminare, sulla distribuzione delle principali infezioni virali nei pipistrelli in Nord Italia potenziando al contempo la collaborazione tra veterinari virologi, epidemiologi e specialisti esperti di chirotteri che operano sul campo.
Non è infrequente trovare nelle città pipistrelli sofferenti o incapaci di volare. Purtroppo, molti di loro vengono trovati in condizioni precarie e aiutarli a sopravvivere è uno degli scopi dei Centri di Recupero Animali Selvatici (CRAS). Solo dopo mesi di assistenza da parte dei volontari del Centro, quando saranno autonomi e potranno alimentarsi da soli, saranno inseriti nel programma di addestramento al volo ed eventualmente liberati vicino alla colonia di provenienza.
Le analisi condotte sui pipistrelli aiutano a capire le cause di malattia o morte e a trovare terapie da utilizzare negli animali in vita. A tal fine le necroscopie degli animali deceduti e le successive indagini di laboratorio eseguite anche dal laboratorio di virologia di Brescia sono fondamentali.
Al fine di divulgare e informare la popolazione sui risultati di questi studi congiunti, l’Ateneo torinese ha inserito l’idea progettuale tra quelle dell’iniziativa “Pionieri della Ricerca” nell’ambito delle attività Leonardesche. Il racconto pubblicato è consultabile a questo link:
http://frida.unito.it/wn_pages/contenuti.php/708_epidemiologia-terapie-e-politiche-sanitarie/272_io-sono-bat-cura-e-sorveglianza-dei-piccoli-eroi-della-notte/

Insetti nel piatto presente e futuro

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Mangiare insetti è un’abitudine più o meno occasionale di alcune popolazioni, fonte di piatti tipici e prelibatezze in alcune regioni del mondo. Si parla oggi sempre più in Europa di alimentazione con insetti non più come prodotti di nicchia o curiosità alimentare di ristoranti etnici, ma come fonte proteica. Il passaggio dall’uso occasionale all’allevamento industriale intensivo degli insetti, dall’uso alimentare marginale alla diffusione commerciale crea perplessità e necessità di passare alla valutazione del rischio alimentare anche per questi prodotti.

L’utilizzo di insetti per l’alimentazione dell’uomo e degli animali va diffondendosi anche in Europa e si inizia a trovare nei supermercati prodotti alimentari derivati da insetti (grilli, cavallette, farfalle etc). 
EFSA(Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha dichiarato che non ci sono rischi superiori agli altri cibi classificati come novel food. Sono stati giudicati in grado di dare un buon apporto nutrizionale a basso costo e sono quindi una buona fonte proteica alternativa. Non sembra al momento che ci siano pericoli sanitari particolari, ci sono però da valutare le modalità di produzione degli insetti, il contesto ambientale (contaminazione del prodotto) e i rischi ecologici che possono derivare da incidenti nella produzione. Il campo di studio è dunque ancora molto ampio, soprattutto se si vuole raggiungere la standardizzazione qualitativa e sanitaria di tutti gli altri alimenti disponibili nella UE.
 

Il dr. Bonilauri un biologo esperto della Sezione di Reggio-Emilia dell’Istituto Zooprofilattico della Lombardia ed Emilia-Romagna ha illustrato l’argomento  con ulteriori dettagli normativi e produttivi alla rivista Alimenti & bevande del mese di Aprile del 2019.
La rivista Berliner und Munchener Tierarztliche wochenshrift del mese di maggio 2019 ha altresì dedicato un fascicolo di approfondimento riguardante i rischi alimentari, l’allevamento, le patologie degli insetti, l’etica della alimentazione arrivando fino ad esaminare un esempio di distribuzione  di insetti ad uso alimentare umano sul mercato belga.

Le due riviste sono disponibili e consultabili presso la biblioteca di IZSLER (https://www.izsler.it/izs_home_page/formazione/00000127_Indirizzo_e_Orari_.html)
I ricercatori possono richiederle all’indirizzo articoli@izsler.it
 

Rinotracheite (IBR) dei bovini, un piano per il futuro

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La rinotracheite infettiva (IBR) è una malattia dei bovini che interessa in vari modi tutta la mandria. Nella sua forma più grave si manifesta come tracheite infettiva nei vitelli, ma i suoi effetti sulla sfera riproduttiva della vacca da latte sono più incisivi per l’economia dell’azienda. I vaccini per proteggere gli animali dalla malattia ci sono e funzionano, ma l’a eradicazione della malattia, anche in regioni ad alta densità di animali come  la Lombardia, porterebbe indubbi vantaggi per tutto il comparto produttivo.

L’IBR è una malattia presente negli allevamenti italiani, in Lombardia e in altre regioni, ben controllata dall’utilizzo sistematico di vaccini che offrono una adeguata protezione agli animali, risparmiandoli da sintomatologie cliniche gravi: sofferenza e mortalità nei vitelli o ricorrenti problemi di fecondità nelle vacche da latte. Sono disponibili metodi diagnostici rapidi ed efficienti che permettono di distinguere le aziende infette da quelle vaccinate. Gli allevatori che vogliono proteggere i propri animali hanno a disposizione tutti gli strumenti per farlo.
Allora perché un piano di eradicazione della malattia? Il Dr. M. Boldini, responsabile delle sezioni provinciali IZSLER di Cremona e Mantova, esperto della profilassi della malattia, e che da anni segue l’andamento della situazione in Lombardia per conto di IZSLER, lo spiega in un’ intervista alla rivista Bianconero di gennaio/febbraio 2019.
Gli strumenti diagnostici e profilattici indicano che si può pensare ad un passo avanti nella gestione della malattia, eliminando i casi di reinfezione di allevamenti vaccinati e i sintomi gravi per gli animali quegli allevatori che hanno ritenuto di non vaccinare. Il contesto nazionale ed internazionale dice che si deve passare ad un livello superiore anche in Lombardia, come già hanno fatto alcune regioni (Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia) organizzando un piano di eradicazione della malattia che permetta di raggiungere l’indennità entro tempi ragionevoli. Molte nazioni europee e non europee hanno raggiunto l’indennità e godono di vantaggi negli scambi internazionali di prodotti e materiali derivati dall’allevamento del bovino.
Attraverso un piano di eradicazione il vantaggio economico di un alto livello sanitario, spendibile a livello europeo e internazionale, si aggiungerebbe così al vantaggio di ridurre i casi di infezione e di malattia negli animali.
Nell’intervista citata il Dr. Boldini spiega diffusamente la situazione e illustra i pro e i contro di un piano di eradicazione.

L’articolo può essere consultato presso la Biblioteca di IZSLER (https://www.izsler.it/izs_home_page/formazione/00000127_Indirizzo_e_Orari_.html) o sul sito della rivista (http://www.anafi.it/?/BiancoNero/)

Metodi alternativi agli animali, UNIPV incontra IZSLER

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Il Centro di Referenza Nazionale per i Metodi Alternativi, Benessere e Cura degli Animali da Laboratorio, in collaborazione con il Laboratorio Colture Cellulari di IZSLER, ha ospitato per due giornate 8 tra dottorandi e studenti dell’Università degli Studi di Pavia (Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Lazzaro Spallanzani), al fine di fornire un approfondimento pratico relativamente all’utilizzo delle colture cellulari come metodica in vitro da applicare ai metodi alternativi alla sperimentazione in vivo.

La collaborazione con l’Università di Pavia si inserisce nell’ambito della divulgazione/formazione inerente i metodi alternativi all’utilizzo di animali nella ricerca che il Centro di Referenza sta perseguendo da diversi anni al fine di sensibilizzare gli attuali e futuri ricercatori nella loro attività lavorativa e di studio. I partecipanti hanno potuto verificare in modo pratico il processo di preparazione/impiego delle colture cellulari.
In particolare, l’attenzione è stata focalizzata alle tecniche di isolamento e manipolazione delle colture cellulari; sono state, inoltre, illustrate le applicazioni pratiche dei substrati cellulari nell’ambito della tossicologia (test di citotossicità) e altre metodiche in vitro. Gli studenti hanno approfondito anche l’argomento inerente la Biobanca e l’importanza della stessa nell’ottica dello scambio e condivisione di materiale biologico ai fini della riduzione dell’utilizzo nel numero degli animali nella sperimentazione.  La possibilità di possedere un’ampia gamma di linee cellulari,  consente inoltre di sviluppare metodiche per il controllo di prodotti biologici ad uso umano e veterinario e che prevedono la valutazione di potenziali agenti virali, microbiologici, etc.
Infine, sono stati presentati i progetti di ricerca e le attività specifiche del Centro di Referenza e le prospettive future e relative all’applicazione pratica della tecnologie delle colture cellulari e dei metodi in vitro.
Le giornate presso IZSLER fanno inoltre parte di un programma formativo di UNIPV, in essere da due anni, organizzato dalla Prof. R.Nano, che comprende anche lezioni teoriche e mira a sensibilizzare e preparare i giovani laureati in scienze biologiche all’uso di metodiche di laboratorio con colture cellulari.

Meno animali utilizzati per la ricerca, un trend costante anche per IZSLER

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E’ stato pubblicato recentemente dal Ministero della Salute il report sull’utilizzo di animali ai fini scientifici ed educativi per l’anno 2017. Il numero di animali utilizzati nella ricerca è in costante riduzione, se pur più lentamente rispetto a quanto desiderato. L’applicazione di metodi alternativi nelle procedure diagnostiche è invece più rapida e ha permesso ad IZSLER una riduzione di circa il 30% degli animali utilizzati negli anni dal 2015 al 2017.

Sono stati pubblicati dalla Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.28 del 02-02-2019) i dati relativi agli animali utilizzati in Italia ai fini scientifici ed educativi.

La direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 26/2014, sancisce l’obbligatorietà per gli Stati membri di trasmettere alla commissione, la prima volta entro il 10 novembre 2015 e a seguire con cadenza  annuale, le informazioni statistiche relative all’uso degli animali nelle procedure, comprese le informazioni sull’effettiva gravità delle procedure e sull’origine e le specie di primati non umani utilizzati.

Il comunicato del Ministero della Salute continua poi spiegando le modalità di compilazione delle tabelle richiesta dalla UE e le modalità di lettura delle stesse. Il dato positivo che emerge dal report è la riduzione degli animali rispetto all’anno precedente 580.073 nel 2017 contro i 611.707 del 2016 in massima parte topi e ratti. La riduzione è minima (5,2%), ma comunque significativa. La quantità degli animali utilizzati da IZSLER, prevalentemente ad uso diagnostico, ha mostrato invece una riduzione consistente (circa il 30%) dell’utilizzo degli animali da laboratorio nel periodo 2015-2017, per il passaggio progressivo delle metodiche di indagine sulle biotossine algali ai metodi alternativi di tipo chimico.
Nei prossimi anni il passaggio sarà ancora più rapido e si prevede una riduzione ancora più consistente, oltre il 50%, nel 2020.

Percorsi formativi per l’utilizzo degli animali

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Parte anche quest’anno il 27-28 maggio, il percorso formativo finalizzato all’utilizzo di animali ai fini scientifici o educativi. Il percorso comprende quattro eventi con lo scopo di aggiornare e/o formare quanti si occupano di ricerca con utilizzo di animali. Il programma di formazione è finanziato dalla DGWelfare di Regione Lombardia e organizzato dal Centro di referenza nazionale per i metodi alternativi, cura e benessere degli animali da laboratorio assieme al Centro di referenza nazionale per la formazione in sanità pubblica veterinaria.

La formazione e l’aggiornamento costante sono giudicati la chiave per il migliore trattamento degli animali utilizzati ai fini scientifici e lo strumento migliore per stimolare lo sviluppo di metodi alternativi all’utilizzo di animali, passando per la migliore qualità della ricerca.
Riduzione del numero di animali utilizzati e l’utilizzo per quanto possibile senza sofferenze o stress sono i primi passi significativi per l’eliminazione dell’utilizzo di animali.

In quest’ottica il percorso formativo organizzato da IZSLER per conto di Regione Lombardia comprende tutti gli argomenti previsti dall’allegato V del Dlgs 26/2014 dando una formazione completa e aggiornata in materia di utilizzo di roditori.

Gli eventi sono rivolti a tutto il personale che si occupa di ricerca con roditori da laboratorio e si dispiega in quattro eventi:

  •  il primo evento di tipo normativo ed etico  (27-28 maggio 2019 – prima edizione)  è considerato per tutte le figure propedeutico per l’iscrizione agli eventi successivi; affronta la normativa attuale e le ragioni per l’utilizzo e per la sostituzione degli animali nella ricerca.
  • Il secondo e il terzo evento (date da definire) riguardano l’anatomia e la fisiologia, la gestione degli animali e la sofferenza e vedono più coinvolti tecnici e ricercatori che utilizzano animali
  • il quarto evento (13-14 giugno 2019) riguarda invece la progettazione di studi con animali dal punto di vista statistico e la presentazione dei progetti per l’approvazione ed è specifico per responsabili di progetto, responsabili del benessere, veterinari designati, veterinari ispettori.

I due primi eventi complementari tra loro sono rivolti in particolare alle categorie a) e b) previste dall’art.23 della normativa Dlgs 26/2014.
Il percorso completo inoltre affronta tutti i moduli teorici di base previsti dal documento di consenso europeo al quale l’Italia ha aderito nel 2014 – Quadro comune di formazione e istruzione (http://ec.europa.eu/environment/chemicals/lab_animals/pdf/guidance/education_training/it.pdf)
 

Piattaforma italiana per la segnalazione dei rischi emergenti

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Lunedi’ 2 Aprile 2019, al Ministero della Salute – Auditorium Biagio Alba, si e’ svolto il workshop: “PRESENTAZIONE DELLA PIATTAFORMA ITALIANA PER LA SEGNALAZIONE DEI RISCHI EMERGENTI”, organizzato dal Ministero della Salute in collaborazione con il Centro di Referenza per i Rischi Emergenti in Sicurezza Alimentare (CRESA).
Alla presenza del Segretario Generale, dott. Ruocco, della Direzione Generali degli Organi Collegiali per la Tutela della Salute, nella figura della Direttrice dott.ssa Rodorigo e della Direzione Generale della Sanita’ Animale e dei Farmaci Veterinari rappresentata dal dott. Ianniello, il dott. Varisco, Direttore Generale ff dell’IZSLER e responsabile del CRESA ha presentato la piattaforma italiana per la segnalazione dei rischi emergenti, sviluppata con il contributo del dott. Pongolini, responsabile dell’analisi del rischio in IZSLER, e del dott. Daminelli responsabile del sito www.ars-alimentaria. It, all’interno del quale?e’ stata collocata la piattaforma.
Al workshop hanno partecipato oltre 40 esperti, identificati dal Ministero della Salute in rappresentanza delle Regioni Lombardia ed E. Romagna, degli Istituti Zooprofilattici, di numerosi Centri di Referenza e laboratori di Riferimento Nazionali, dell’istituto Superiore di Sanita’, dell’Ispra e di altri enti di ricerca coinvolti nell’ampia e trasversale tematica dei rischi emergenti.
Dopo una prima sessione teorica di introduzione al tema, in cui e’ stata illustrata l’importanza dell’individuazione tempestiva dei potenziali rischi emergenti nel processo dell’analisi del rischio a tutela della salute, consentendo l’adozione di misure adeguate e tempestive di prevenzione a tutela dei consumatori, i partecipanti hanno potuto prendere visione di come e’ strutturata la piattaforma, attraverso una dimostrazione on-line delle funzionalita’ e delle modalita’ di inserimento e gestione delle segnalazioni.
Il pomeriggio e’ stato animato da un’intensa sessione di lavoro in gruppi tematici, attraverso la quale sono state raccolte criticita’, suggerimenti e proposte di ulteriore sviluppo della piattaforma che sara’ perfezionata di conseguenza, in stretta collaborazione con il Ministero della Salute.
A breve inoltre, Ministero della Salute e CRESA definiranno il primo gruppo di esperti in grado di individuare e segnalare i potenziali rischi emergenti tramite la piattaforma.
Ulteriori appuntamenti sono previsti nel corso dei prossimi mesi, finalizzati a diffondere maggiormente la conoscenza della piattaforma sul territorio nazionale e a costituire un sistema di gestione delle segnalazioni in grado di meglio veicolare i rischi emergenti nei corrispondenti sistemi europei di segnalazione, quale quello di EFSA, e nel sistema nazionale complessivo di valutazione del rischio.

Zanzare e malattie, prevenzione in movimento

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La temperatura mediamente piu’ elevata di questi tempi favorisce la sopravvivenza delle zanzare e degli insetti vettori in genere, notoriamente in grado di trasmettere malattie ad eziologia virale e non, sia note da tempo che di recente introduzione. Il sistema della prevenzione a livello nazionale sta raccogliendo i dati per predisporre un piano di controllo per le malattie trasmesse da vettori dell’uomo e degli animali. A tal fine ? essenziale la collaborazione tra medici e veterinari per il contrasto delle malattie.

Il caldo precoce e soprattutto la mancanza del gelo nell’inverno ha favorito la sopravvivenza degli insetti vettori che puntualmente si potrebbero ripresentare in gran numero con la possibilita’ di diffondere, all’uomo e agli animali, malattie che ormai sono presenti in Italia da anni, come la West Nile Disease e la Blu Tongue, alle quali si sono aggiunti lo scorso anno alcuni casi nell’uomo di Dengue, Zika e Chikungunya. L’efficacia di un sistema integrato (entomologico, veterinario e umano) di sorveglianza derivante dalla capacita’ di identificare l’eventuale insorgenza precoce di circolazione virale e la comparsa di fenomeni rilevanti/focolai, si e’ gia’ vista lo scorso anno, indicando altresi’ che la collaborazione tra diverse componenti coinvolte e’ diventata elemento indispensabile per attuare misure di prevenzione. Nelle Regioni interessate (soprattutto quelle del bacino Padano), ad esempio, si e’ evidenziato che i casi umani sono regolarmente preceduti (direttamente nella stessa provincia o indirettamente in province limitrofe) da segnalazioni di positivita’ fornite dalla sorveglianza veterinaria. Anche quest’anno sara’ quindi avviato un Piano di sorveglianza su base regionale che prevede sia la cattura ed analisi presso l’IZSLER di uccelli appartenenti alle specie serbatoio (gazze, cornacchie etc.) prelevati su base mensile, nonche’ la raccolta di zanzare con catture quindicinali notturne in quasi un centinaio di siti in ciascuna provincia lombarda ed emiliano-romagnola.
A questa attivita’ di monitoraggio sara’ affiancata a cura dei Comuni e Uffici di prevenzione rispettivamente attivita’ di controllo dei vettori a livello ambientale e campagne di comunicazione presso la cittadinanza relative alle misure comportamentali idonee da attuare per prevenire le punture e il controllo dei vettori quali l’uso corretto di insetticidi, la distruzione dei siti dove la zanzara puo’ riprodursi, e la adozione di misure individuali di protezione (abiti, zanzariere, repellenti contro gli insetti). Infine verra’ potenziata ed ottimizzata l’informazione da erogare presso i medici di base e di pronto-soccorso.

IZSLER: Misure adottate per il contenimento del Coronavirus

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Dall’inizio dell’emergenza Covid-19 l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna ha adottato, in applicazione dei Decreti Ministeriali e delle Ordinanze Regionali, misure interne di contenimento del virus attraverso disposizioni della Direzione e del Servizio di Prevenzione.
 
Di seguito sono elencate e reperibili con collegamento ipertestuale tutte le disposizioni adottate nel periodo dell’emergenza aggiornate al 14 aprile 2020.