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Invito a partecipare alle consultazioni pubbliche EFSA

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Invito a partecipare alle consultazioni pubbliche EFSA

Il Ministero della Salute ha pubblicato la traduzione italiana della guida EFSA sulle consultazioni pubbliche per rendere più accessibile a cittadini, imprese e organizzazioni la partecipazione ai processi decisionali che riguardano la sicurezza alimentare.

Perché è importante? Le consultazioni pubbliche EFSA sono il momento in cui scienza e società si incontrano: permettono a tutti gli stakeholder di contribuire con dati, evidenze e osservazioni alle valutazioni scientifiche che influenzano le politiche alimentari europee e nazionali.

Cosa troverai nella guida:

  • Come e quando partecipare alle consultazioni

  • Quali documenti vengono sottoposti a consultazione

  • Come presentare contributi efficaci e pertinenti

  • I tempi e le modalità del processo

La partecipazione informata alle consultazioni EFSA rafforza la qualità delle decisioni scientifiche e garantisce che le politiche sulla sicurezza alimentare tengano conto delle diverse prospettive e competenze presenti nella società.

Dalla relativa pagina del portale è possibile e scaricare la linea guida in italiano

Un podcast per saperne di più su West Nile…

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Un podcast per saperne di più su West Nile…

West Nile, un rischio che incombe di notte…E’ il titolo di un podcast di Skill Pro nel quale è possibile ascoltare l’inquadramento della malattia e i possibili rischi dalla voce di Michele Dottori, entomologo Veterinario, Dirigente Responsabile della Sede Territoriale IZSLER di Reggio-Emilia, esperto di malattie trasmesse da vettori. Con parole semplici descrive le modalità di diffusione della malattia e cerca di dare una dimensione del rischio reale di incorrere nella forma nervosa di West Nile nell’uomo.

Aggiornamento sulla tubercolosi bovina, aperto un corso FAD

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Aggiornamento sulla tubercolosi bovina, aperto un corso FAD

La tubercolosi bovina è ancora un problema prioritario di Sanità Pubblica Veterinaria. Questa malattia è ormai stata eradicata da gran parte del territorio nazionale, ma ancora persiste in alcune province del Centro-Sud ed in Sicilia.

La malattia è causata da micobatteri del complesso Mycobacterium tubercolosis (MTBC), che comprende Mycobacterium bovis e Mycobacterium caprae. Nel bovino, che rappresenta il principale serbatoio di infezione, l’infezione avviene prevalentemente per via respiratoria.

L’infezione è trasmissibile all’uomo e le principali vie di trasmissione sono rappresentate dal consumo di alimenti contaminati, specialmente latte crudo e suoi derivati, e dal contatto diretto con animali infetti.

La recente entrata in vigore dell’Animal Health Law (Reg. UE 2016/429 e relativi regolamenti delegati e di esecuzione) ha radicalmente modificato il quadro normativo e le procedure operative da applicare per il raggiungimento della eradicazione del MTBC in Italia.

Per questo motivo il Centro Nazionale di Riferimento per la tubercolosi da M.bovis (TBCentro) ha ritenuto opportuno organizzare un evento di formazione a distanza (FAD) con l’obiettivo di fornire un aggiornamento sulla situazione epidemiologica, sui metodi diagnostici di laboratorio e sulle strategie di controllo ed eradicazione dell’infezione da MTBC negli stabilimenti che detengono bovini. I destinatari del corso, che ha richiesto il contributo di docenti provenienti da diversi Istituti Zooprofilattici, ASL e dal Ministero della Salute, sono gli operatori di sanità pubblica veterinaria delle ASL e il personale dei laboratori coinvolti nella diagnosi di questa infezione.

Il corso, che è attivo dal 7 luglio prossimo fino a novembre 2025, è gratuito e accreditato ECM per le seguenti figure professionali: veterinari, biologi, tecnici della prevenzione, tecnici di laboratorio biomedico.

Le iscrizioni vanno effettuate attraverso il Portale formazione di IZSLER. (corsi FAD aperti)

Le zecche, alla ricerca del fresco ospiti indesiderati

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Le zecche, alla ricerca del fresco ospiti indesiderati

Durante la stagione calda si trascorre molto più tempo all’aperto ed il rischio di essere morsi da una zecca aumenta in modo significativo. Negli ultimi anni, i cambiamenti climatici e le trasformazioni socio-economiche hanno contribuito a profonde modificazioni ambientali, favorendo la proliferazione e la diffusione delle zecche anche ad altitudini prima impensabili (>1500 m). Questo ha portato ad un notevole incremento dei casi di morsi da zecca, come stiamo osservando sempre più frequentemente negli ultimi anni.

Le zecche sono parassiti esterni temporanei di molte specie animali e anche dell’uomo, il cui habitat è rappresentato da zone umide in aree erbose, boschi, parchi e giardini pubblici.

L’importanza sanitaria che le zecche rivestono deriva principalmente dalla loro capacità di trasmettere un’ampia varietà di microrganismi patogeni, sia per l’uomo che per gli animali, durante il pasto di sangue. Questi agenti patogeni sono responsabili di numerose malattie, infatti le zecche sono considerate, seconde solo alle zanzare, i principali vettori nella diffusione di malattie infettive a livello mondiale. Durante il morso le zecche possono trasmettere agenti patogeni responsabili di infezioni anche gravi, come la borreliosi, l’encefalite da zecca (TBE) e altre malattie.

La prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di morso da zecca. Quando si frequentano aree verdi, è importante adottare misure protettive, utilizzando repellenti specifici ed indossando abiti chiari a maniche lunghe e pantaloni lunghi. Al rientro, è buona norma ispezionare attentamente il corpo e, in caso di presenza di zecche, rimuoverle tempestivamente con una pinzetta, evitando rimedi inefficaci o dannosi come olio, alcol o aghi roventi. È inoltre importante monitorare il sito del morso: se compaiono sintomi come febbre o arrossamento, rivolgersi prontamente al medico.

In Lombardia dal 2024 è attivo un Piano Regionale di Monitoraggio e Controllo delle Malattie Trasmesse dalle Zecche che promuove un approccio integrato tra medicina umana e veterinaria  Il piano prevede la creazione di un percorso diagnostico-terapeutico per l’identificazione degli agenti patogeni presenti nelle zecche rimosse dai pazienti, al fine di coadiuvare il personale medico nell’approccio terapeutico e di creare mappe di rischio sulla presenza del vettore infetto. Le zecche vengono identificate e analizzate presso i laboratori della sede di Pavia dell’IZSLER, Centro Regionale Zoonosi e Malattie trasmesse da Artropodi, e i risultati vengono comunicati agli organi sanitari competenti.

A proposito di botulino forse non sapete che…

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A proposito di botulino forse non sapete che…

In questi giorni si parla molto di botulino e ci sono morti che confermano la gravità di questa tossinfezione.

Forse non sapete che l’Istituto Zooprofilattico della Lombardia ed Emilia-Romagna ha attivo da sempre, e ha istituzionalizzato negli ultimi anni, un servizio di pronto intervento 7 giorni su 7 per supportare i medici nella diagnosi della tossinfezione. Il servizio è attivabile dal SSN e comporta l’entrata in servizio di tecnici e veterinari per analizzare i campioni inviati e fornire al più presto una risposta utile alla diagnosi di botulino.

La regione Emilia-Romagna ha ritenuto l’attività importante tanto da riconoscere dal 2013 la Sede Territoriale di Bologna come Laboratorio di Referenza regionale per la conferma diagnostica di Botulino.

Le modalità di attivazione del servizio sono in prima pagina sul sito IZSLER.

Collaborazione costante con gli ospedali e con i medici, One Health messa in pratica, senza rumore, da sempre.

Formazione degli operatori per il DM 6 settembre 2023

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Formazione degli operatori per il DM 6 settembre 2023

Il piano di formazione nazionale degli operatori, trasportatori professionisti degli animali previsto dal DM 6 settembre 2023 è stato avviato ufficialmente il primo gennaio 2025, ma i corsi per operatori erano già attivi nella seconda parte dell’anno 2024.

IZSLER ha messo a disposizione una piattaforma informatica (PINFOA) che permette la diffusione delle informazioni relative ai corsi che gli Enti Formatori svolgono sul territorio, il caricamento dei dati dei soggetti formati e la validazione e verifica dei corsi e dei soggetti formati da parte delle Autorità Competenti territoriali.

I corsi disponibili al momento sono molto numerosi e attivi sia in presenza che in forma di formazione a distanza (FAD)

Sono presenti in totale solo per il 2025 : 249 corsi di cui 170 con formazione a distanza e riguardano per lo più corsi per operatori di tutte le specie (spesso sono presenti corsi multispecie), ma anche corsi per trasportatori e per professionisti degli animali.

La programmazione è ampia su tutto il territorio nazionale per la presenza dei corsi FAD, mentre per quanto concerne i corsi in presenza, in alcune regioni non sono disponibili corsi per tutte le figure.

La presentazione allegata riassume i dati principali sui corsi presenti nella piattaforma.

Accesso al pascolo: il CReNBA tra gli autori della nuova review europea sul benessere di ruminanti ed equidi

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Accesso al pascolo: il CReNBA tra gli autori della nuova review europea sul benessere di ruminanti ed equidi

Dal 26 giugno 2025 è disponibile sul sito https://www.eurcaw-ruminants-equines.eu/ una nuova review scientifica intitolata “Restricted Access to Pasture and Inadequate Grazing in Ruminants and Equines”. Il documento è stato elaborato dal Centro di Referenza Europeo per il Benessere Animale – Ruminanti ed Equidi (EURCAW Ruminants & Equines), con il contributo del Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale (CReNBA), in particolare attraverso il lavoro di Francesca Fusi e Tiziano Bernardo. L’obiettivo principale di EURCAW Ruminants & Equines è supportare le Autorità competenti degli Stati membri dell’UE fornendo competenze scientifiche e tecniche per l’attuazione delle normative sul benessere animale, comprese la definizione e l’applicazione di indicatori e metodi di valutazione. La review affronta il tema dell’accesso al pascolo per ruminanti ed equidi, analizzando le implicazioni di questo sistema di gestione e mettendo in evidenza sia i potenziali benefici per il benessere animale, sia le possibili criticità connesse a fattori ambientali e organizzativi. Il CReNBA ha contribuito attivamente alla stesura del documento, che rappresenta un ulteriore strumento di supporto scientifico e tecnico a disposizione dei Servizi Veterinari nell’ambito delle ispezioni ufficiali.

La visita dell’assessora Allegni ai Centri di recupero Tartarughe lungo la costa emiliano-romagnola. Il ruolo di IZSLER

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Comunicato 

La visita dell’assessora Allegni ai Centri di recupero Tartarughe lungo la costa emiliano-romagnola. Il ruolo di IZSLER

Oggi l’assessora regionale ai Parchi, Forestazione e biodiversità, Gessica Allegni, ha visitato alcuni dei Centri operativi lungo la costa dell’Emilia-Romagna. Un’importante occasione per approfondire da vicino il lavoro quotidiano svolto e poi le attività di cura e reintroduzione in mare. “I nostri Centri sono veri e propri presidi di biodiversità, svolgono un lavoro prezioso di cura, ricerca scientifica e sensibilizzazione ambientale anche grazie all’attività di tanti volontari” dice l’assessora Allegni.

Ogni anno sono circa 200 gli esemplari di tartaruga “Caretta caretta” feriti o debilitati che vengono soccorsi sulle nostre coste dai Centri di recupero emiliano-romagnoli. Oltre il 90% sopravvivono grazie alle cure e, una parte di questi, vengono tracciati con dispositivi GPS al fine di raccogliere informazioni utili alle strategie per la loro conservazione. 

E proprio per permettere questo lavoro, la Regione ha stanziato quest’anno 40mila euro a sostegno dei Centri attraverso l’Ente Parco del Delta del Po che nei prossimi giorni formalizzerà nuove convenzioni con i Centri stessi per contribuire alle spese di cura e mantenimento delle tartarughe, rafforzando una rete virtuosa di collaborazione tra istituzioni pubbliche e realtà territoriali.

Alla visita hanno preso parte anche Massimiliano Costa, direttore dell’Ente Parco Delta del Po; il capitano di Fregata Antonio Blanco, della Direzione marittima di Ravenna della Guardia Costiera; il luogotenente Massimo Russi, titolare dell’ufficio locale marittimo di Riccione; il tenente colonnello dei Carabinieri Francesco De Santis; l’assessora con deleghe alle Aree naturali, Parco del Delta del Po del Comune di Ravenna, Barbara Monti; la sindaca di Riccione Daniela Angelini ; Silva Rubini e Martina Munari, della sede di Ferrara dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna; insieme ai referenti dei  tre Centri di recupero operanti sul territorio: Sauro Pari (Fondazione Cetacea); Simone D’Acunto (CESTHA – Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat) e Andrea Ferrari, dell’Associazione Turtles of Adriatic Organization (T.A.O.).

Gli esemplari in difficoltà recuperati in mare, vengono presi in carico nei Centri da team specializzati che ne seguono la degenza e la riabilitazione fino al momento del rilascio in mare. I tassi di sopravvivenza sono superiori al 90%, un risultato di assoluto rilievo che testimonia l’efficacia del lavoro svolto. Inoltre, attraverso l’uso di dispositivi GPS per il tracciamento post-rilascio, si raccolgono preziose informazioni sui comportamenti migratori della specie, fondamentali per strategie future di conservazione. I Centri sono impegnati anche a garantire la protezione delle uova, evitando danni involontari da parte dei turisti.

Parallelamente, un ruolo significativo è svolto dalla ricerca scientifica: l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Ferrara si occupa di studiare le cause dei decessi degli esemplari trovati già morti (circa un centinaio all’anno sulla costa emiliano-romagnola), contribuendo a individuare possibili azioni di mitigazione dell’impatto umano sull’ambiente marino.

 

Afta epizootica: risorse disponibili per la prevenzione

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Afta epizootica: risorse disponibili per la prevenzione

Negli ultimi mesi, la Commissione Europea per il Controllo dell’Afta Epizootica ha preparato una serie di FAST resources a disposizione degli Stati membri.

Questi materiali spaziano da webinar a supporti didattici, da poster a video e altro ancora, e si concentrano su afta epizootica, dermatite nodulare contagiosa, vaiolo degli ovini e dei caprini e peste dei piccoli ruminanti.

Alla pagina web Ask the Experts webinars 2025 page puoi scaricare//guardare//condividere:

– Registrazioni e files di domande e risposte del webinar sulla preparazione all’afta epizootica tenutosi il 17 luglio 2025.

– Dieci webinar sulla preparazione all’afta epizootica tenutisi all’inizio di quest’anno.

– Due webinar incentrati sul miglioramento della biosicurezza.

Alla pagina Emergency Toolbox si possono scaricare/guardare/condividere: il materiale di microapprendimento, le schede informative, gli opuscoli e i video sulle malattie FAST sono disponibili in inglese e in diverse altre lingue e possono essere scaricati e condivisi gratuitamente.

Il Segretariato ha inoltre sviluppato un nuovo poster per sensibilizzare i viaggiatori sui rischi di diffusione delle malattie FAST. Il poster “Fermare la diffusione dell’afta epizootica e di malattie animali transfrontaliere simili” (FAST) è stato creato in due versioni, per consentire ai paesi di personalizzarlo e tradurlo.

Sono inoltre disponibili ad accesso libero nella pagina dei corsi i seguenti corsi: Introduzione all’afta epizootica (inglese, francese e tedesco) // Introduzione alla dermatite nodulare contagiosa (inglese e francese) // Introduzione al vaiolo degli ovini e dei caprini (inglese)

West Nile virus: aggiornamento sulla sorveglianza in Lombardia al 31 luglio 2025

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West Nile virus: aggiornamento sulla sorveglianza in Lombardia al 31 luglio 2025

Dal 2014, in Lombardia è attivo un piano regionale di monitoraggio per il West Nile virus (WNV), con l’obiettivo di rilevare in modo precoce la circolazione del virus sul territorio con una sorveglianza integrata medico-veterinaria.

IZSLER è coinvolto:

  • Sorveglianza entomologica, attraverso il monitoraggio delle zanzare vettori;
  • Sorveglianza veterinaria, rivolta agli equidi e all’avifauna selvatica.

Sorveglianza entomologica

Attualmente sono operative 45 trappole entomologiche distribuite su tutto il territorio regionale, con campionamenti effettuati ogni due settimane.

Al 30 luglio 2025 sono stati analizzati 185 pool di zanzare, per un totale di 10.980 esemplari. Le province con il maggior numero di zanzare campionate sono Pavia, Cremona, Mantova, Milano e Brescia (grafico 1).

Sono stati rilevati 6 pool positivi al West Nile virus (circa 588 zanzare infette), con campioni provenienti dalle province di Milano, Lodi e Pavia (figura 1).

  •  Prima positività: 3 luglio 2025
  •  Ultima positività: 23 luglio 2025

Sorveglianza veterinaria

Nell’ambito del piano regionale di monitoraggio per il West Nile virus, la sorveglianza veterinaria ha rilevato ad oggi:

  • 1 caso positivo in un cavallo in provincia di Mantova, confermato in data 22 luglio 2025.

Per quanto riguarda la fauna selvatica, attraverso attività di sorveglianza attiva e passiva sull’avifauna, sono stati testati 1.117 uccelli divisi in 592 in sorveglianza attiva e 525 in sorveglianza passiva  (vedi Grafico 2).

  • Sono stati rilevati 2 casi positivi in volatili:
    • 1 in provincia di Lecco
    • 1 in provincia di Varese
      Entrambe le positività sono state confermate dal centro di Referenza di Teramo il 31 luglio 2025.

Andamento stagionale

Il trend delle positività rilevate nel 2025 risulta in linea con quanto osservato negli anni precedenti (vedi Grafico 3). Storicamente, la prima positività nelle zanzare viene rilevata nella prima metà di luglio, mentre le positività negli uccelli si manifestano verso la fine del mese.

Finalità del piano e misure di prevenzione

Uno degli obiettivi principali del piano regionale di monitoraggio è intercettare precocemente la circolazione del virus, così da prevenire l’infezione nell’uomo e attivare tempestivamente misure di controllo per limitare la diffusione del contagio nella popolazione.

Fin dalla sua attivazione nel 2014, il piano prevede che, a seguito dell’identificazione di circolazione virale, venga avviata su tutto il territorio regionale l’esecuzione del test WNV-NAT sui donatori di sangue ed emocomponenti, ai fini della sicurezza trasfusionale.