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Giornata della ricerca

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La giornata della ricerca è un appuntamento costante che i ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna (IZSLER) attendono per la presentazione dei risultati delle ricerche concluse nell’anno precedente. L’attività di ricerca sanitaria che IZSLER svolge coinvolge tutto il settore della sanità pubblica e i risultati hanno spesso risvolti pratici operativi. La giornata della ricerca è una occasione di dibattito interno sulle attività della ricerca e l’occasioni per presentare al pubblico i risultati ottenuti.

La giornata permetterà di avere una panoramica sulle ricerche correnti messe in atto negli ultimi anni da IZSLER. I risultati presentati riguarderanno in particolare le ricerche concluse l’anno precedente divise in due sessioni: una riguardante la sicurezza alimentare, una più specifica sulla salute animale con particolare attenzione in alcuni casi ai risvolti zoonosici di alcune patologie.
Per la sicurezza alimentare saranno presentati risultati di ricerche sulla antibiotico resistenza di alcuni ceppi batterici nei prodotti lattiero-caseari, ma anche risultati di autocontrollo negli alimenti e i risultati di una ricerca di entomologia forense applicata alla sicurezza alimentare. Per la salute animale la crescente diffusione di malattie trasmesse da vettori ha spinto la ricerca anche nella identificazione puntuale di zanzare attraverso metodi molecolari; accanto a ricerche su malattie animali causate da virus, micoplasmi e da parassiti, e uno studio di immunologia applicato alla PRRS del suino troveremo infine studi su patologie animali che in alcuni casi possono essere trasmesse all’uomo.
La giornata è sempre caratterizzata dal dibattito tra i ricercatori sugli argomenti affrontati e genera spesso interrogativi stimolanti per nuove ricerche.
Le iscrizioni sono possibili sul portale formazione http://formazione.izsler.it/eventi

Tirocini per le scuole superiori

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Tutti gli Istituti Scolastici Superiori ad indirizzo scientifico, biologico, agrario o amministrativo, possono presentare domanda di tirocinio per il nuovo anno scolastico 2019/2020 offrendo quindi ai propri studenti possibilità di effettuare tirocini curriculari, come da tabella allegata. In particolare per i tirocini da inserire nei laboratori si richiede una selezione di studenti preparati in biologia e in chimica.

La richiesta deve essere formulata su carta intestata dell’Istituto scolastico; con l’indicazione del nominativo del responsabile dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, il numero di telefono e la e-mail; nonché si chiede di specificare esattamente il periodo d’interesse, il numero di tirocini richiesti e la durata temporale.

La domanda deve essere inviata alla Formazione, al seguente indirizzo e-mail: segtirocini@izsler.it, entro il 27 ottobre 2019. In seguito le domande saranno esaminate e verranno attribuiti i tirocini per cui risulterà disponibilità all’interno dell’ente.

Le scuole che non hanno già in essere una convenzione specifica per lo svolgimento di tirocini non potranno usufruire delle disponibilità dei tirocini dei mesi di novembre e dicembre e potranno iniziare la frequenza solo dopo la stipula della convenzione conseguente alla formalizzazione della convenzione stessa. Analogamente le richieste dei tirocini estivi potranno essere soddisfatte per quegli istituti che entro il 31 marzo 2020 avranno attivato la convenzione necessaria.

Le Scuole superiori della Lombardia ed Emilia-Romagna possono presentare domanda per lo svolgimento dei tirocini nelle diverse sedi disponibili.

Tabelle dell’offerta IZSLER di tirocini per le scuole superiori di Brescia e delle Sezioni Provinciali della Lombardia ed Emilia-Romagna.

La Commissione UE riconosce IZSLER tra i Centri di Referenza europei per il Benessere

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In data 15 luglio 2019 la Commissione Europea Directorate-General for Health and Food Safety (DG SANTE) ha comunicato il risultato della selezione per “l’assegnazione del Centro di Referenza Europeo per il benessere dei polli e altri piccoli animali allevati” (European Union Reference Centre for the welfare of poultry and other small farmed animals). Il Centro è stato conferito ad un consorzio formato da quattro istituti di ricerca appartenenti a quattro diversi Stati Membri rappresentati da Francia, Spagna, Italia e Danimarca.
L’assegnazione riconosce ad IZSLER ed agli altri componenti del consorzio, competenza e capacità organizzativa per seguire, implementare e diffondere le migliori pratiche riguardanti il benessere dei polli e di altri piccoli animali allevati, quali i conigli e gli animali da pelliccia. Nella distribuzione delle attività IZSLER avrà il ruolo leader nella dissemination. Il consorzio sarà composto dalla French Agency for Food, Environmental and Occupational Health & Safety (ANSES) (Francia), unitamente all’Institute of Agrifood Research and Technology (IRTA) (Spagna), all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna “Bruno Ubertini” (IZSLER) (Italia) e al Department of Animal Science presso l’università di Aarhus (Danimarca).
Hanno risposto congiuntamente alla chiamata annunciata in data 22 febbraio 2019 la dott.ssa Virginie Michel per l’ANSES nel ruolo di coordinatrice del Consorzio, il dott. Antonio Velarde per l’IRTA, il dott. Leonardo James Vinco per l’IZSLER e il prof Seen Henrik Moller per la Aarhus University.
L’Istituzione di centri di riferimento per il benessere degli animali è stata prevista dagli articoli 95 e 96 del Regolamento (UE) 2017/625 (c.d. regolamento sui controlli ufficiali), che ha armonizzato le norme UE in materia di controlli ufficiali e altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari.
Il Centro di Referenza Europeo per il benessere dei polli e altri piccoli animali allevati costituisce la seconda assegnazione dopo quella del Centro di Referenza Europeo per il benessere dei suini, conferita al consorzio formato da Danimarca, Germania e Paesi Bassi.
Il nuovo Centro ,a differenza del precedente, si occuperà di varie specie, è previsto che ANSES avrà in carico la linea avicola da deposizione , IZSLER la linea avicola carne, la Spagna il coniglio e la Danimarca gli animali da pelliccia. Il Centro fornirà un supporto tecnico e un’assistenza coordinata agli Stati Membri per effettuare i controlli ufficiali sul benessere degli animali. Contribuirà inoltre alla diffusione di buone pratiche, nonché alla realizzazione di studi scientifici, corsi di formazione e alla diffusione di ricerche e informazioni sulle innovazioni tecniche.
Gli istituti partecipanti alla chiamata hanno dovuto documentare e attestare di possedere i requisiti stabiliti dal Regolamento, fra i quali:
– Un elevato livello di competenza scientifica e tecnica (sul rapporto uomo-animale, comportamento animale, fisiologia animale, genetica animale, salute e nutrizione animale in relazione al benessere degli animali, e aspetti di tale benessere connessi all’impiego commerciale e scientifico degli animali);
– Personale debitamente qualificato (ed eventualmente personale di sostegno) con una formazione adeguata nelle suddette competenze scientifiche ed anche nelle questioni etiche relative agli animali;
– Disponibilità o accesso alle infrastrutture, alle attrezzature e ai prodotti necessari per svolgere i compiti loro assegnati.
Il Centro dovrà valutare in modo attento i più recenti sviluppi nel campo della ricerca scientifica a livello nazionale, europeo e internazionale, inclusi gli studi eseguiti e le azioni intraprese da altri Centri di riferimento dell’Unione europea per il benessere degli animali.
Le attività del Centro avranno inizio in Gennaio 2020

A Brescia incontro internazionale sul benessere del suino

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L’8 e 9 ottobre 2019 si terrà presso la sede di Brescia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna “Bruno Ubertini” (IZSLER) il meeting regionale del Centro di Referenza Europeo per il Benessere dei Suini EURCAW Pigs. L’obiettivo di questo incontro è l’identificazione e la creazione di un contatto per la collaborazione con i vari centri di referenza degli stati membri istituiti in base al Regolamento dei controlli ufficiali (Art. 95 e 96 del Regolamento UE 2017/625).
E’ il secondo incontro del Centro di Referenza Europeo per il benessere dei suini dopo quello avvenuto lo scorso Aprile in Olanda a Wageningen, al quale hanno partecipato circa 10 delegati di paesi membri oltre a DG Sante.
Il meeting di Brescia è rivolto ai delegati dell’area mediterranea (Italia, Spagna, Portogallo, Malta, Cipro e Grecia).
L’EURCAW-Pigs (https://www.eurcaw.eu/en/eurcaw-pigs.htm) rappresenta il primo centro di riferimento dell’Unione europea per il benessere degli animali, nello specifico della specie suina, designato dalla Commissione con il Regolamento d’esecuzione (UE) 329/2018.
EURCAW-Pigs è composto da un consorzio di 3  Enti:
  1. Wageningen Livestock Research (WLR) – The Netherlands (NL)
  2. Aarhus University (AU) – Denmark (DK)
  3. Friedrich-Loeffler-Institut (FLI) – Germany (DE)
Il programma dell’EURCAW-Pigs prevede l’armonizzazione della legislazione UE in materia di benessere animale negli Stati membri e il supporto alle autorità competenti (AC), agli organismi a sostegno dell’AC in materia di scienza, formazione e comunicazione e agli operatori che si occupano della protezione dei suini in allevamento, durante il trasporto e al macello, nonché la creazione di ponti diretti con i principali centri di referenza nazionali per il benessere animale negli Stati Membri dell’UE e nei futuri centri di riferimento UE sul benessere degli animali.

Indagine sulla temperatura dei frigoriferi domestici – primi risultati

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Il Progetto di Ricerca (finanziato dal Ministero della Salute, e realizzato dalla rete nazionale degli istituti Zooprofilattici Sperimentali – II.ZZ.SS. coordinati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna – Izsler), attraverso l’utilizzo di strumenti di rilevazione e registrazione (datalogger), è partito nel settembre 2018 con lo scopo di registrare la temperatura in continuo all’interno di un numero statisticamente significativo di frigoriferi domestici sull’intero territorio nazionale. Sono state organizzate due giornate di presentazione dei dati raccolti a distanza di un anno.

Il 17 Ottobre 2019 a Brescia, presso l’Aula Gualandi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed E. Romagna, ed il 12 Novembre 2019 a Portici (Na), presso l’Aula Magna dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, i ricercatori della rete Nazionale degli IIZZSS presenteranno i dati preliminari relativi all’indagine nazionale sulla temperatura dei frigoriferi domestici in Italia.
Gli incontri, rivolti a tutti gli interessati ed alle famiglie che stanno attivamente contribuendo alla realizzazione del progetto, sarà l’occasione per una prima analisi dei dati ottenuti a livello nazionale e regionale.
La partecipazione agli incontri formativi è gratuita e libera sino ad esaurimento dei posti disponibili; per motivi organizzativi è necessario comunicare la propria presenza inviando una mail all’indirizzo frigoriferi@izsler.it oppure, se interessati all’acquisizione dei crediti formativi ECM, registrandosi al sito della Formazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed E. Romagna (http://formazione.izsler.it/).
Le iscrizioni devono pervenire entro il 13 Ottobre 2019 (per l’edizione di Brescia) oppure entro il 3 Novembre 2019 (per l’edizione di Portici).

Si allegano i programmi delle due giornate:

Programma-IZSLER Brescia
Programma-IZS Portici

L’Ordine dei Medici Veterinari di Brescia conferisce il Premio Speciale Chirone 2019 alla dott.ssa Silvia Bellini

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Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Veterinari di Brescia in occasione della Festa del Chirone attribuisce il premio “speciale” alla dott.ssa Silvia Bellini per i riconoscimenti ottenuti a livello internazionale, con la seguente motivazione:

“Guardare le cose ed osservarle spingendosi in avanti, sempre più avanti: oltre l’immediatezza della percezione e nell’intento di superare gli scontati dogmi e credenze.
Per questo premiamo Silvia Bellini, Dirigente dell’Osservatorio Epidemiologico dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia e membro della Commissione scientifica per le malattie animali dell’OIE.
Perché, che sia un prudente intuito o una ponderata consapevolezza, la sua capacità di essere prospettica è sempre seguita da un risultato tangibile e riconosciuto e, nei momenti di incerta sicurezza, il suo contributo è sempre attento e di innegabile perizia: sempre contro un invadente pressapochismo e sempre volto alla tutela della salute.
E perché tutto ciò è compiuto con estrema dedizione, forte tenacia e dignitosa umiltà.”

Il premio le è stato consegnato nel corso della Festa del Chirone che si è tenuta a Iseo il 20 settembre 2019.

Diagnosi delle Malattie parassitarie intestinali dell’uomo, contributo dei ricercatori IZSLER

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È stata pubblicata recentemente la nuova edizione di un volume a schede sulla diagnosi delle malattie parassitarie intestinali dell’uomo, Bench Aids for the Diagnosis of Intestinal Parasites, una pubblicazione del WHO utilizzata nei laboratori di tutto il mondo, prevalentemente nei Paesi in via di sviluppo, ma non solo. Si tratta manuale di laboratorio che viene collocato a fianco del microscopio come guida per l’identificazione dei parassiti dell’uomo. All’opera hanno contribuito anche i ricercatori IZSLER.
 
Il Department of Control of Neglected Tropical Diseases (NTD) del WHO a Ginevra ha pubblicato la nuova edizione delle Bench Aids for the Diagnosis of Intestinal Parasites.
È un’opera a cui IZSLER ha dato un supporto economico importante e un contributo tecnico fondamentale grazie alla partecipazione di un professionista che ha curato e coordinato l’opera – il prof. Marco Genchi – che oggi lavora presso l’Università di Parma ed è stato per diversi anni borsista presso la Sezione Diagnostica di Pavia; ad esso si aggiunge l’impegno concreto e attento per l’elaborazione e verifica dei contenuti scientifici, oltre che per le scelte editoriali e grafiche del Dr. Simone Magnino, veterinario della Sezione di Pavia, un ricercatore che ha svolto il suo servizio per alcuni anni anche a Ginevra presso l’OMS.
Il volume, un prodotto utile, autorevole e graficamente molto curato raggiungerà nuovi Paesi, istituti e operatori sanitari in tutto il mondo portando con sé parte del lavoro svolto da questo Istituto.
Considerando la diffusione capillare che le Bench Aids avranno nei laboratori diagnostici del mondo, IZSLER è fiero del contributo che darà, pur indirettamente, alla tutela della salute pubblica.
Un ringraziamento particolare a quanto vi hanno lavorato e profuso impegno e passione, in particolare al Dr. S. Magnino.
La pubblicazione è disponibile per la consultazione presso la biblioteca IZSLER e al link https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/324883/9789241515344-eng.pdf?ua=1 in formato PDF.

Medici e veterinari nelle indagini sui focolai di malattie a trasmissione alimentare

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Le infezioni a trasmissione alimentare causate da microrganismi che possono contaminare le filiere alimentari come i Campylobacter termofili, Salmonella enterica, Listeria monocytogenes e altri, si manifestano nella popolazione in forma sporadica o come gruppi di casi associati ad una comune sorgente di contaminazione, di solito un alimento o un insieme di alimenti contaminati da uno specifico ceppo batterico. Per rafforzare la consapevolezza e la collaborazione tra le figure professionali diverse coinvolte il Ministero della, il Centro di referenza nazionale per i rischi emergenti in sicurezza alimentare dell’IZSLER e l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), hanno predisposto uno specifico programma di formazione nazionale per tutti gli addetti al sistema di prevenzione e controllo dei focolai.

Gruppi di casi di infezione alimentare associati ad una comune sorgente di contaminazione costituiscono i cosiddetti focolai di infezione e sono particolarmente comuni nelle infezioni di origine alimentare a causa della distribuzione commerciale degli alimenti spesso molto ampia nelle economie avanzate. Proprio questo fattore socio-economico determina talvolta il verificarsi di focolai così ampi e così numericamente rilevanti da costituire vere e proprie crisi sanitarie. Ne è testimonianza il recente focolaio di listeriosi in Spagna dove centinaia di casi sono stati ricondotti allo stesso focolaio. Le conseguenze negative dei focolai, in particolare di grandi dimensioni, sono di due tipi: sanitarie per il danno di salute che comportano, economiche per l’impatto commerciale negativo che subiscono le filiere alimentari coinvolte. Se il danno sanitario è facilmente definibile in termini di numero di casi di malattia e talvolta purtroppo anche di decessi, il danno economico è più variabile tra focolai e tra diverse crisi. La variabilità dipende da fattori oggettivi quali la quantità di derrate, che si rivelano essere contaminate e quindi non idonee al consumo, e la scala di distribuzione geografica degli alimenti coinvolti. Un fattore sostanziale, anche se meno oggettivo nel determinismo dell’impatto economico di una crisi alimentare, è senza dubbio il livello di paura del consumatore e il tipo e la quantità di rischio percepito, entrambi capaci di portare a profonde conseguenze economiche negative nelle filiere interessate.

Proprio per la necessità di limitare sia l’impatto sanitario che quello socio-economico dei focolai di infezioni alimentari, soprattutto quando questi diventano vere crisi, l’attenzione delle istituzioni europee e nazionali sul tema è andato crescendo negli ultimi anni. Questo è avvenuto anche grazie al perfezionamento delle tecnologie di indagine nei focolai a seguito dell’introduzione dell’epidemiologia genomica basata sul sequenziamento di nuova generazione.

In questo quadro, il Ministero della Salute, il Centro di referenza nazionale per i rischi emergenti in sicurezza alimentare dell’IZSLER e l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), ha organizzato un programma nazionale di formazione per accrescere la consapevolezza sul tema da parte delle autorità competenti sul territorio, e per trasmettere agli attori coinvolti nelle indagini e nella gestione dei focolai le evoluzioni metodologiche più recenti, che integrano epidemiologia classica ed epidemiologia molecolare. Il programma si articola in due eventi (http://formazione.izsler.it/eventi/2282), su più edizioni della durata di tre giorni ciascuna, con una forte componente pratica (http://formazione.izsler.it/eventi/2281), per calare i partecipanti in uno scenario di focolaio molto realistico, in cui operare nella veste di autorità competenti preposte alle indagini. Nelle esercitazioni i servizi medici e veterinari sono chiamati a lavorare in stretta sinergia, al fine di promuovere la cultura della integrazione interprofessionale così necessaria in questo campo.

Il programma si inscrive nelle attività del settore riferibili alla Dec 2019/300 della Commissione Europea del 19 febbraio 2019 che istituisce un piano generale per la gestione delle crisi riguardanti la sicurezza degli alimenti e dei mangimi e rappresenta una ricaduta nazionale per le autorità competenti regionali di una analoga iniziativa della Commissione Europea attualmente in atto attraverso il programma BTSF.

Il risultato atteso dell’iniziativa è l’accrescimento della cultura dell’integrazione medico veterinaria nei servizi sanitari e della consapevolezza della necessità di migliorare gli interventi di indagine dei focolai come strumento di prevenzione sanitaria e di miglioramento dei sistemi di sicurezza alimentare.

Intossicazione da Listeria per consumo di alimenti, precauzioni

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Le recenti notizie sui casi di Listeriosi in Spagna (http://www.viaggiaresicuri.it/#/country/ESP) connesse al consumo di carni preparate possono suscitare preoccupazione. E’ tuttavia da ricordare che l’Italia e molti stati europei hanno una sistema di sorveglianza attiva efficiente che permette identificare i patogeni, gli alimenti e la provenienza degli stessi in modo da limitare la diffusione di situazioni pericolose. Alcune norme di buon utilizzo degli alimenti  da mettere in atto nelle proprie cucine sono altrettanto efficaci nel prevenire simili tossinfezioni.

Listeria monocytogenes è il batterio responsabile del grave focolaio di infezione che ha recentemente colpito la Spagna. Questo batterio è molto diffuso nell’ambiente trovandosi comunemente nel terreno, nell’acqua e nei vegetali oltre che nelle feci di numerose specie animali, senza che questi mostrino sintomi di malattia. Esso è in grado di riprodursi a temperature variabili da -1.5°C a 45°C e ha notevoli capacità di persistenza nell’ambiente. La conseguenza di questa capacità di adattamento è la notevole frequenza con cui Listeria monocytogenes  può contaminare qualunque livello della filiera di produzione e consumo degli alimenti. Può infatti essere presente e crescere in derrate agricole  e in alimenti trasformati, conservati e refrigerati. Proprio a causa della sua ubiquitarietà, gli alimenti che possono veicolare il batterio e quindi essere associati alla listeriosi sono molti e comprendono pesce, carne e verdure crude, latte non pastorizzato e latticini come formaggi molli e burro, cibi trasformati e preparati (pronti all’uso o così detti “ready to eat”) incluse le carni fredde tipiche delle gastronomie, le insalate preconfezionate, i panini, il pesce affumicato.

A fronte dell’ubiquitarietà di Listeiria monocytogenes e quindi della frequenza con cui gli alimenti possono esserne contaminati, l’infezione resta un evento molto raro (dati EFSA). La ragione di questo è duplice, da un lato la quantità di batteri che devono essere ingeriti per andare incontro a malattia è piuttosto elevata e normalmente i livelli richiesti non si raggiungono negli alimenti che consumiamo, dall’altro lato, per sviluppare malattia è generalmente necessario che la persona sia in condizioni particolari, generalmente di immunodepressione (come nell’anziano, in pazienti oncologici, con infezione da HIV) o in gravidanza. Il basso e spesso nullo contenuto del batterio negli alimenti in vendita in Europa e in diverse altre aree mondiali è assicurato da specifiche modalità di produzione e distribuzione degli alimenti messe in atto dagli operatori delle filiere alimentari in forza di normative precise e sottoposte a verifica attraverso i controlli ufficiali delle autorità di sicurezza alimentare. Tuttavia, come per la maggior parte delle tossinfezioni alimentari, la prevenzione deve essere fatta anche dal consumatore, ultimo anello della filiera alimentare, attraverso comportamenti corretti e una attenta igiene personale e delle attrezzature di cucina.

In particolare, si suggerisce di:

  1. cuocere accuratamente i cibi, seguendo le indicazioni riportate in etichetta e comunque garantendo il raggiungimento, a cuore del prodotto, di una temperatura non inferiore a 70°C per 1/2 minuti.
  2. leggere attentamente le etichette alimentari, sia per garantire una corretta conservazione dei cibi cotti già pronti al consumo (ready to eat) con il rispetto della catena del freddo, sia per effettuare sempre il consumo entro la data di scadenza riportata, ed infine per consumare correttamente i cibi; i wurstel, ad esempio, sono prodotti a base di carne cotti, da consumare previa cottura!
  3. eliminare la porzione non edibile dei cibi: in particolare la crosta in taluni tipi di formaggio (a crosta fiorita, erborinati) non è idonea al consumo, così come il budello dei salami, che deve essere eliminato;
  4. non acquistare alimenti privi di etichetta, soprattutto se a base di materie prime crude o non trattate termicamente, in quanto maggiormente a rischio di tossinfezioni alimentari;
  5. lavare sempre accuratamente la frutta e la verdura, anche se confezionate (verdura di IV gamma) prima del consumo; lavare accuratamente anche il melone (prima del taglio), asciugandolo con carta assorbente a perdere;
  6. mantenere separati gli alimenti crudi da quelli cotti, sia all’interno del frigorifero, sia durante la preparazione, evitando di utilizzare gli stessi utensili (forbici, coltelli, taglieri) per la porzionatura.
  7. lavarsi sempre le mani prima e dopo aver manipolato gli alimenti, ed asciugarsele con carta assorbente a perdere;
  8. in generale, i salami ed i salumi a pezzo anatomico intero (prosciutto crudo, coppa, pancetta, culatello, salami con oltre 40 giorni di stagionatura, etc.) essendo prodotti a lunga stagionatura, non sono considerati alimenti a rischio per Listeria monocytogenes; cosi come i prodotti a base di carne cotti (prosciutto cotto, mortadella, zamponi, cotechini), grazie al trattamento termico cui sono sottoposti prima e dopo il confezionamento. Tuttavia i prodotti cotti, dopo apertura dell’involucro originale del produttore sono facilmente contaminabili quindi vanno manipolati con attenzione per prevenirne la contaminazione,  mantenuti in frigorifero e non conservati troppo a lungo, tipicamente non oltre qualche giorno.
I paesi a maggiore sviluppo socio-sanitario, tra questi l’Italia, mantengono attivi sistemi di sorveglianza della Listeriosi nella popolazione, così come di diverse altre malattie, allo scopo di identificare aumenti di casi e possibili focolai per poter dar corso alle indagini epidemiologiche necessarie ad identificare la fonte di infezione. Queste indagini si avvalgono anche di tecnologie microbiologiche innovative che si stanno progressivamente integrando nei sistemi di sorveglianza più avanzati.

Funghi commestibili e funghi pericolosi, una guida

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Il tempo di fine estate è tempo di funghi per molti appassionati che uniscono il piacere di una passeggiata a quello della raccolta di un prodotto molto apprezzato. Una guida alla prevenzione delle intossicazioni  prodotta da IZSLER con altri enti pubblici è in distribuzione gratuita presso la biblioteca e scaricabile dal sito IZSLER (https://www.izsler.it/izs_home_page/pubblicazioni/00002284_I_funghi___guida_alla_prevenzione_delle_intossicazioni.html)
 
Dalla collaborazione tra IZSLER, Ministero della Salute, Regione Lombardia, ASL di Monza e Brianza, Ospedale Niguarda di Milano, Centro Antiveleni di Milano e Provincia di Milano è nato alcuni anni fa un opuscolo che mira a informare i cittadini sui rischi e sulle norme di comportamento nel consumo dei funghi.
La raccolta dei funghi è disciplinata da regolamenti e normative locali che vanno conosciute prima di mettersi a raccogliere prodotti indiscriminatamente, il consumo e la conservazione sono altrettanto importanti.
La regione Lombardia ha una pagina internet dedicata alle Regole sulla raccolta di funghi (https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/servizi-e-informazioni/cittadini/agricoltura/raccolta-funghi-e-tartufi/raccolta-funghi-nuove-regole), e così l’Emilia Romagna (https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/sistema-regionale/funghi-sottobosco-tartufi/le-regole-per-la-raccolta-dei-funghi ) dove si possono trovare indicazioni che aggiornano le indicazioni normative contenute nella linea guida.
Analoghe informazioni sono disponibili sui siti di tutte le regioni italiane
 
La conoscenza delle modalità di utilizzo dei funghi è però molto importante non va trascurata, è il presupposto per una maggiore sicurezza del consumatore, sia nel caso in cui i funghi siano acquistati nei supermercati, sia che siano raccolti direttamente.
La minaccia alla salute non viene solo dai funghi velenosi, ma anche da funghi commestibili raccolti in luoghi non idonei o conservati in modo non appropriato o cucinati male.
L’opuscolo, anche attraverso l’ausilio di fotografie, schede riassuntive e schemi esemplificativi mira a informare in modo semplice e al tempo stesso completo e corretto.
I principali temi toccati sono:

 
– cosa sono i funghi e norme di comportamento nella loro raccolta e trasporti
– i sintomi e la specie responsabili delle intossicazioni con sindromi a breve e lunga latenza
– i funghi commestibili ma pericolosi
– cosa fare nel caso di intossicazioni
– come conservare i funghi
– i miti da sfatare riguardo i funghi

 
L’opuscolo si chiude con una breve appendice sul botulino e alcune informazioni utili per i raccoglitori, il consumo e l’acquisto.
 Riportiamo il messaggio fondamentale, regola d’oro per chiunque voglia mangiare funghi: “Non consumare funghi che non siano stati controllati da un micologo professionista!”