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La Peste suina africana si va diffondendo in tutta Europa diffusa prevalentemente dai cinghiali. Non ? pericolosa per l’uomo, ma pu? essere causa di malattia e morte di migliaia di suini in allevamento. La prevenzione passa pertanto anche attraverso il controllo dei cinghiali e degli alimenti a base di carni suine o di cinghiale.
Il Ministero della Salute ha attivato una serie di iniziative per la prevenzione della Peste Suina Africana (PSA), una malattia molto grave dei suini in grado causare la distruzione di interi allevamenti e per la quale non c’e’ vaccinazione efficace. In molte regioni italiane i cinghiali sono molto diffusi e considerati un problema per l’agricoltura e l’ambiente. A questa situazione si aggiunge la possibilita’ che siano veicolo di ingresso in Italia della Peste suina Africana, che in Europa si sta muovendo proprio con lo spostamento dei cinghiali. Tale malattia non pericolosa per l’uomo puo’ essere trasmessa agli allevamenti di suini utilizzando scarti alimentari di suini e cinghiali infetti apparentemente sani. In Italia e’ presente solo in Sardegna, dove e’ stata combattuta con fatica proprio per la presenza di suini allo stato brado. Le misure di prevenzione previste sono di ampio respiro e comprendono la sorveglianza dei cinghiali selvatici e l’attivazione dei sistemi diagnostici su tutto il territorio nazionale rappresentati dagli Istituti Zooprofilattici, i quali hanno gia’ coordinato le attivita’ di laboratorio con il centro di referenza nazionale per la PSA che ha sede presso IZS di Perugia. Il Ministero della Salute ha anche posto l’accento sulla prevenzione dei comportamenti a rischio pubblicando del materiale informativo sul proprio sito (http://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_5_1.jsp?lingua=italiano&id=382). Gli alimenti ottenuti da suini e cinghiali provenienti da zone infette posso essere veicolo di malattia e causa di morte per milioni di suini in allevamento.